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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Dove finiscono i soldi delle multe?

I Comuni sono obbligati a reinvestire la metà di quanto incassato per migliorare la sicurezza stradale. Con il nuovo codice della strada saranno però introdotte alcune correzioni

Oggi il M5s ha smentito alcuni articoli di stampa secondo cui, con il testo unificato sul nuovo codice della strada in discussione in commissione Trasporti, sarebbe stata cancellata la norma che obbliga i Comuni a reinvestire il 50% degli introiti delle multe in interventi per migliorare la sicurezza stradale. I componenti dei 5 Stelle in commissione Trasporti alla Camera scrivono in una nota che l’obbligo non è stato abolito, "come erronamente riportato" ma sono state "eliminate le quote che vincolavano i comuni a ripartizioni specifiche: in questo caso alla misura non inferiore a un quarto della quota".

"In questo modo - spiegano -, il 50% dei proventi delle sanzioni saranno destinati sì, al miglioramento della sicurezza stradale, alla manutenzione delle strade, all'installazione, all'ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere, ma senza il vincolo della ripartizione in quote". 

Dove finiscono i soldi delle multe?

Che cosa cambierà dunque? Facciamo chiarezza. La legge in vigore oggi prevede che i comuni debbano effettivamente reinvestire il 50% dei proventi delle multe per migliorare la sicurezza stradale. Ma questi soldi devono essere spesi seguendo una ripartizione piuttosto rigida: almeno un quarto della quota deve essere destinata alla segnaletica stradale, mentre un altro 25% va "al potenziamento delle attività di controllo e di  accertamento  delle violazioni in materia di circolazione  stradale" (acquisto di mezzi, attrezzature etc). Ciò che resta può essere speso per "finalità connesse al miglioramento  della  sicurezza stradale", tra cui sistemazione del manto stradale, interventi per la sicurezza, manuntenzione etc. 

Cosa cambia con le nuove regole

Stando a quanto dicono i 5 Stelle dunque, con le nuove regole i comuni saranno liberi di spendere come meglio credono la quota del 50% che per legge sono tenuti a reinvestire.

I comuni rispettano le legge?

Alberto Caprotti ricorda oggi su "Avvenire" che in realtà l’obbligo non è stato mai rispettato in pieno: basti pensare che su oltre 8mila comuni, solo 300 hanno risposto in merito al Parlamento. 

Secondo il M5s però grazie ad un’altra modifica al codice, verranno introdotte penalizzazioni "per tutte le amministrazioni che non trasmetteranno al sito del Ministero i dati relativi all’entità e alla destinazione dei proventi delle multe". 

"Con queste proposte - spiegano i deputati del M5s -, eliminiamo ogni alibi che finora ha impedito agli enti locali di rispettare la legge e garantire finalmente trasparenza". 

I soldi delle multe incassati dallo Stato

È bene comunque ricordare che non sempre i soldi delle multe finiscono nelle casse dei Comuni. Quando le violazioni sono accertate da funzionari, ufficiali ed agenti dello Stato, nonché da funzionari ed agenti delle Ferrovie dello Stato o delle ferrovie e in concessione, i proventi delle sanzioni finiscono nelle casse dello Stato. E come li spende lo Stato? Una parte dei fondi viene destinato a  "studi ricerche  e  propaganda  ai fini della  sicurezza stradale"; un'altra fetta viene spesa "per l'assistenza e previdenza del personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia penitenziaria e del Corpo forestale dello Stato" (ovvero per pagare le pensioni). 

Un'altra parte del denaro finisce poi nelle disponibilità del Ministero dei Trasporti e del Ministero dell’Istruzione che li usa per "favorire l'impegno della scuola pubblica e privata nell'insegnamento dell'educazione stradale e per l'organizzazione dei corsi per conseguire il certificato di idoneità alla conduzione dei ciclomotori". 

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