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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Addio a posto fisso e scatti automatici: anche gli statali diventano precari

Il Corriere della Sera anticipa la bozza Madia. Il governo vuole eliminare il posto fisso e gli scatti di anzianità: ecco le novità previste nella riforma della Pubblica amministrazione

I lavoratori del pubblico impiego potrebbero dire addio ad almeno due incrollabili certezze: il posto fisso e gli scatti automatici di anzianità. La novità - secondo quanto riportato dal Corriere della Sera - sarebbe inserita nella bozza di uno dei decreti attuativi più attesi della riforma della Pubblica amministrazione.

Sul nuovo Testo unico del pubblico impiego, lo strumento con cui il governo può rendere attuativa la riforma della P.A. (la delega scade a febbraio prossimo), è scritto nero su bianco: l’amministrazione può licenziare il dipendente statale ove fosse in eccedenza funzionale (cioè di troppo), la progressione di carriera non sarà più determinata da scatti automatici di anzianità. In pratica, come sottolinea Lorenzo Salvia del Corriere della Sera che ha letto in esclusiva il documento “top secret” in questione, cadono i due pilastri della carriera nel pubblico impiego: il posto fisso e gli scatti di anzianità. Alla fine dell’anno ogni amministrazione è tenuta (e i dirigenti che non lo fanno subiranno procedimenti disciplinari) a comunicare eventuali “eccedenze di personale” legate a “esigenze funzionali o alla situazione finanziaria”.

In pratica, se non serve all’ufficio oppure l’ufficio non ha le risorse di bilancio necessarie per pagarlo, un dipendente pubblico può essere spostato in altra amministrazione nel raggio di cinquanta km (mobilità obbligatoria). Oppure in regime di “disponibilità”, con stipendio all’80% e i contributi pensionistici pagati. Ma se dopo due anni non si trova un altro posto, anche con retribuzione e inquadramento più basso, il rapporto di lavoro si intende “definitivamente risolto”. Licenziato.

La "rivoluzione del merito" non prevede aumenti salariali automatici e indiscriminati. Ogni anno i dipendenti statali saranno oggetto di valutazione: in base alle pagelle, secondo le risorse disponibili, saranno disposti aumenti che riguarderanno al massimo il 20% dei dipendenti di ogni singola amministrazione, si intende i più meritevoli perché hanno prodotto i migliori risultati. Tra le novità previste dal decreto - scrive ancora il Corriere - anche "l’obbligo della conoscenza dell’inglese come requisito per i concorsi pubblici, la visita fiscale automatica per le assenze fatte al venerdì e nei prefestivi", "la fine dell’indennità di trasferta e il buono pasto uguale per tutti, sette euro al giorno".

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