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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Stop al superticket sanitario: chi lo ha abolito (e i numeri dei beneficiari)

Il superticket è stato introdotto nel 2011 e ogni Regione può decidere se e come applicarlo. Il caso dell'Emilia Romagna, dove sono state varate due misure di cui beneficiano milioni di cittadini

Il superticket sanitario è l'importo aggiuntivo di circa 10 euro che i cittadini pagano su ogni ricetta per prestazioni di diagnostica e specialistica. A introdurlo fu, nel 2007, il governo Prodi, ma rimase lettera morta fino alla Finanziaria 2011, quando a Palazzo Chigi c'era Silvio Berlusconi. Oggi ogni Regione, ricorda il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, può decidere se e come richiedere il superticket. Alcune hanno deciso di modularlo in base al reddito, altre non lo prevedono. Il superticket di 10 euro è invece in vigore per tutti in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia.

In linea generale, sono esenti dal superticket bambini ed anziani con redditi familiari sotto i 36.150 euro annui, disoccupati, pensionati sociali e pensionati al minimo e i loro familiari a carico, con basso reddito, malati cronici e cittadini affetti da malattie rare in possesso dell’attestato dell’Asl, invalidi civili, di guerra, per lavoro e servizio.

Superticket sanitario abolito: il caso dell'Emilia-Romagna

Vediamo nello specifico cosa succede in Emilia Romagna, regione che ha abolito il superticket sanitario. Dall’avvio, il primo gennaio 2019, della manovra voluta dalla Giunta regionale guidata dal presidente Stefano Bonaccini, non sono state evidenziate particolari criticità e questo per entrambe le misure varate, di cui beneficiano milioni di emiliano-romagnoli. La prima: l’abolizione, appunto, del superticket, cioè della quota aggiuntiva sui farmaci (fino a 2 euro per ogni confezione, con un tetto massimo di 4 euro a ricetta) e sulla specialistica ambulatoriale, cioè visite ed esami (fino a 10 euro a ricetta), per i nuclei familiari con redditi fino a 100mila euro. La seconda: la cancellazione del ticket base da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con almeno due figli a carico (sia per i figli che per i genitori).

Chi non paga il superticket

Oggi in Emilia Romagna, secondo i numeri forniti dalla Regione, oltre 3 milioni di cittadini assistiti in fascia 'Quota base' non pagano più il superticket, che rimane a carico di  500 mila assistiti, i più abbienti. Contemporaneamente, quasi un milione di persone (979.486 assistiti) non pagano più il ticket base perché sono in fascia FA2, che indica l'appartenenza a nuclei con almeno due figli a carico. Tra coloro che non pagano più il superticket, sono compresi 1 milione e 900 mila assistiti già esenti precedentemente perché appartenenti alla fascia di reddito più bassa, mentre a questo numero vanno aggiunti 820 mila residenti titolari di un'esenzione totale per età-reddito, invalidità civile, di guerra, di servizio. E i disoccupati che continuano a non pagare il superticket e neppure il ticket base. Con un unico onere a carico dei lavoratori colpiti dalla crisi: quello di comunicare annualmente agli sportelli Cup la propria fascia di reddito. A tutti i soggetti presenti nell'Anagrafe regionale degli assistiti è stato attribuito in modo automatico, sulla base delle autocertificazioni sinora presentate, un codice di fascia di reddito: QB (quota base) per redditi inferiori o uguali a 100 mila euro, e QM (quota massima) per redditi superiori a 100 mila euro. E' possibile verificare la propria fascia reddituale accedendo al Fascicolo sanitario elettronico, se attivato, oppure tramite Cup.

Il governo fa marcia indietro sul superticket, ma qualcuno l'ha già abolito

Qualora una persona ritenga di non appartenere alla fascia che gli è stata attribuita, può chiedere una modifica presentando l'autocertificazione. Per quanto riguarda l'eliminazione del ticket base per i nuclei familiari con due o più figli, il numero degli aventi diritto è stato recentemente aggiornato sulla base dei dati forniti alla Regione dall'Agenzia delle Entrate, relativi alle dichiarazioni dei redditi 2017 (sul 2016), ma già nel mese di marzo saranno disponibili i dati relativi alle dichiarazioni 2018 (sul 2017). Nel frattempo, per qualunque cambiamento sia intervenuto (nascita di un altro figlio, o uscita dallo stato di famiglia di un figlio già grande), occorre fare la segnalazione al Cup. Si ricorda infine che il superticket non si paga neanche per prestazioni e visite prescritte o prenotate nel 2018 ed effettuate dal 1 gennaio 2019.

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