rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Tagli e nuove tasse: "Vi racconto l'imbroglio di Renzi sui Comuni"

I tagli del governo Renzi e i vincoli imposti dal patto di stabilità rischiano di mettere in ginocchio Comuni e cittadini. "Il premier-sindaco sta barando sulla Finanziaria, avremo un'Italia meno giusta": intervista a Guido Castelli, sindaco di Ascoli e delegato alla finanza locale dell'Anci

ROMA - Il "premier-sindaco" pie' veloce ha preso in mano le forbici. Non che Renzi voglia mettersi a fare barbe e capelli, no. Qui parliamo di legge finanziaria e tagli agli enti locali. Sì, quei tagli che il governo vorrebbe imporre ai Comuni italiani con la manovra 2015 e che, per l'effetto combinato dei vincoli imposti dal patto di stabilità, potrebbero costringere i sindaci a tagliare ulteriormente i servizi essenziali ai cittadini. Cose serie, serissime, insomma. "Non ci saranno fondi necessari per la sanità, gli asili nido, le mense scolastiche e per i trasporti pubblici", denuncia Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e delegato alla finanza locale dell'Anci. "Vi svelo il trucco della Finanziaria di Renzi", ci dice Castelli al telefono. 

Che succede, sindaco? Cosa rischiano i Comuni italiani?

Questa legge di stabilità riserva una brutta sorpresa per i Comuni. Quella di Enrico Letta ha eliminato alcuni tagli; auspicavamo che il premier-sindaco continuasse su questa strada, e invece quella di Renzi è una vera e propria mannaia per noi sindaci, costretti forse a tagliare i servizi alla cittadinanza in un periodo già di per sé difficilissimo. I tagli imposti dal governo vanno ben oltre quelli annunciati. Ma c'è di più: il nuovo sistema di contabilità europeo imporrà ai Comuni la cancellazione dai propri bilanci di tutti quei crediti che risultano di dubbia esigibilità. Sembra un tecnicismo, ma non lo è, perché così facendo le possibilità di spesa dei Comuni si annullano. Se non ci sarà una correzione della manovra nel 2015 più di 1500 Comuni italiani rischiano il dissesto finanziario per mancanza di fondi. Ecco perché insisto nel dire che questa è una legge di stabilità che conferma la stagione dei sacrifici.

I tagli inciderebbero anche sui quei Comuni alle prese con le alluvioni recenti?

In un quadro simile ogni evento che si discosta dalla normalità produce uno "stress" difficile da gestire. I Comuni alluvionati saranno impossibilitati ad utilizzare le risorse che hanno in cassa per mettere in atto le opere necessarie per un riassetto idrogeologico. I tagli, anzi, peseranno di più sui Comuni meritevoli, quelli che hanno tenuto l'Imu bassa e hanno ridotto nel tempo le spese improduttive. Di fronte a un ulteriore taglio, i Comuni virtuosi dovranno tagliare i servizi. Il paradosso è proprio questo.

Nel vertice di Palazzo Chigi tra governo e Anci, per discutere di legge di stabilità, lei ha regalato a Renzi il mazzo di carte del baro. Perché?

La sua finanziaria nasconde il trucco. I Comuni non hanno 1,5 miliardi di euro da tagliare, ne hanno quattro. Questo ci sembra profondamente iniquo e speriamo che dal cilindro di Renzi esca un coniglio, che è l'unica magia che attendiamo. Lui è spiritoso e ha accettato il mio "dono" con l'ironia propria del fiorentino che è stato sindaco, ma siamo realmente preoccupati.

Quando si chiuderà la partita sulla legge di stabilità? C'è la possibilità che Renzi in extremis faccia dietrofront sui tagli?

Stiamo cercando di attutire le distorsioni... Siamo ottimisti per necessità, ma credo che il diktat renziano sui tagli sia molto forte. Avremo un'Italia meno giusta, perché oggi chi fa welfare in Italia sono proprio i Comuni. E a pagare le conseguenze saranno i disoccupati, gli anziani, gli indigenti. La mia anticamera, ogni giorno, è piena di persone che cercano aiuto: saranno loro, purtroppo, a soffrirne di più.

Renzi e Fassino hanno parlato della possibile introduzione di una "local tax" già da gennaio 2015. Questo può aiutare gli enti locali?

L'operazione in sé porterà le lancette dell'orologio al 2013, cioè alla prima versione dell'Imu di Monti. In questo senso si superano i bizantinismi della Tasi e questo è un bene. Dando però la 'responsabilità fiscale' ai Comuni, c'è il rischio concreto che i sindaci possano aumentare le tasse per scongiurare il taglio dei servizi ai cittadini ed evitare brutte sorprese nei bilanci. I Comuni lo farebbero quasi per difesa, ed è per questo che io la chiamo "fiscalità difensiva". In sostanza, la 'local tax' può essere una buona idea. Abbinarla ai tagli è la grossa contraddizione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tagli e nuove tasse: "Vi racconto l'imbroglio di Renzi sui Comuni"

Today è in caricamento