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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Non solo la Tap, c'è un altro super gasdotto che approderà in Italia

Parte da Israele, attraversa il Mediterraneo passando per Cipro e Grecia, per riemergere poi sulle coste italiane. Il progetto da sei miliardi di Euro è stato siglato a Tel Aviv e vede una ditta italiana in prima fila

TEL AVIV - Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda lunedì ha firmato con i ministri dell'energia di Grecia, Cipro e Israele un accordo per la costruzione di un nuovo gasdotto che attraverso oltre duemila chilometri di condotte sottomarine potrà collegare i giacimenti di gas al largo di Israele con l'Europa trasformando il Mediterraneo orientale in un hub energetico regionale.

Una volta terminato "Est Med Pipeline" sarà il gasdotto sottomarino più lungo e più profondo del mondo ed entro il 2025 dovrebbe trasportare 16 miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno. A curare lo studio di fattibilità co-finanziato dall'Unione Europea è proprio una ditta italiana, la IGI Poseidon, una joint venture 50-50 della società energetica italiana Edison e il gruppo greco DEPA.

Un progetto molto ambizioso come ha spiegato il ministro israeliano Yuval Steinitz che ha ricordato inoltre come le banche di investimento statunitensi Goldman Sachs e JP Morgan sono pronte ad investire sul progetto da 6 miliardi di Euro. Con questa mossa vedrebbe Tel Aviv sostituirsi a Mosca come fondamentale partner energetico dell'Europa che attualmente riceve il suo gas principalmente dalla Russia e dai giacimenti del Mare del Nord che si stanno rapidamente esaurendo.

"Sosteniamo con forza lo sviluppo della Regione - ha dichiarato il commissario europeo per l'energia Miguel Arias Cañete - sosteniamo con forza il progetto" riconoscendo al tempo stesso che la Commissione europea non può ancora prendere impegni precisi. Il Ministro italiano per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda ha detto che il progetto Est Med è un progetto prioritario per l'Italia che lavora per eliminare gradualmente il carbone e costruire un approvvigionamento sicuro di gas naturale.

Sul progetto pesano tuttavia pressioni politiche, non da ultimi i contrasti con la Turchia, ma anche l'espansionismo israeliano ai danni dei palestinesi, motivi di confronto con gli inviati della Ue. 

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