rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Auto aziendali, stangata in vista

Nella bozza della manovra fa capolino anche l'aumento del prelievo fiscale sulle auto aziendali. La misura riguarderebbe circa due milioni di lavoratori per un gettito stimato di mezzo miliardo di euro. Renzi si mette di traverso: "Lotteremo in Parlamento"

Il governo sta disperatamente cercando di far quadrare i conti della manovra. Come? Ovviamente mettendo mano alla leva fiscale, ovvero introducendo nuove tasse. Dopo l'obolo sulla plastica e quello sulle bevande zuccherate, misure annunciate già da tempo, nei giorni scorsi è stata la volta della tassa sulla fortuna - che aumenta il prelievo fiscale per le vincite oltre 500 euro - e di quella su cartine e filtri per le sigarette "da girare". 

Auto aziendali, tasse triplicate

C'è poi il capitolo auto. Nella bozza della manovra fa infatti capolino anche l'aumento del prelievo fiscale sulle auto aziendali, una forma di "fringe benefit" che usano molte aziende per manager ma anche per funzionari e dipendenti. Ad oggi queste auto sono soggette a una tassazione pari al 30% di una cifra che dipende dal costo chilometrico, considerando una percorrenza media di 15mila chilometri. Con il nuovo regime questa agevolazione verrebbe meno e le auto aziendali usate "per uso promiscuo" peseranno per il 100% del loro valore.

Insomma, una stangata.Secondo il Corriere della Sera "un dipendente con 40 mila euro di reddito, pagherebbe su una Punto 1.4 oltre 2 mila euro di tasse in più l’anno". L’unica categoria che verrebbe esonerata da questo nuovo esborso è quella degli agenti e dei rappresentati di commercio. Quanto alla tipologia di vetture non ci sarà alcuna differenza tra auto ibrida o elettrica. Sarà dunque difficile per il governo far passare questa misura come una norma anti-inquinamento. L'obiettivo è fare cassa. E il prelievo fiscale sulle auto aziendali (in Italia ce ne sarebbero circa due milioni) garantirebbe un bottino piuttosto consistente, pari a circa mezzo miliardo di euro.

Le conseguenze sul mercato dell'auto

Molto probabilmente la stangata avrà ripercussioni anche sul settore dell’auto. Secondo l'Aniasa, Associazione che in Confindustria rappresenta il settore del noleggio veicoli, se la misura venisse confermata potrebbe affossare "definitivamente il mercato dell'auto" oltre a colpire "in busta paga circa 2 milioni di lavoratori. Il Governo che, a parole con il tavolo sull'Auto, dichiara di voler supportare la filiera delle quattro ruote, ne sta determinando il collasso. Siamo scioccati da questo atteggiamento schizofrenico che conferma i timori di un'attitudine antindustriale che sembra animare le scelte di questo Governo". 

Tassa sulle auto aziendali: "Una misura assurda"

"Una misura assurda anche da un punto di vista concettuale, si tassa non solo l'uso privato dell'auto , che già lo è, ma anche quello lavorativo", prosegue la nota Aniasa che ribadisce come la norma sia "in totale antitesi con le indicazioni emerse dal tavolo sull'auto presieduto dal Ministro Patuanelli e con l'impegno annunciato dal Governo di forte sostegno all'automotive".

Renzi su Twitter: "Lotteremo in Parlamento contro questa tassa"

Per ora comunque non c’è nulla di deciso. La materia d’altra parte è delicata e i due milioni di dipendenti che usano l’auto aziendale potrebbero non apprezzare. Renzi dal canto suo si è già messo di traverso: "ItaliaViva ha bloccato aumento di IVA e tasse su cellulari e casa" scrive su Twitter. "Adesso lotteremo in Parlamento contro sugar tax e tassa sulle auto aziendali. Ci sono i numeri per bloccarle sia in bilancio che in Parlamento".

La coperta però è molto corta. Le alternative? "Saldi della manovra alla mano - suggerisce l’ex viceministro dell’economia Enrico Zanetti  - , basta far partire taglio cuneo a settembre e dimezzare da 3 a 1,5 miliardi dotazione cashback ed ecco che ci sono le coperture per eliminare plastic tax, sugar tax e auto aziendali tax. Nessun stravolgimento e coperture indicate".

renzi zanetti auto aziendali-2

Un post ritwittato dallo stesso Renzi che dunque vede questa soluzione come la più percorribile. Se così fosse dunque il bonus da 40 euro in busta paga partirebbe da settembre e non da luglio. E il "bonus Befana" per chi paga con la carta verrebbe dimezzato. Solo ipotesi. Chi vivrà vedrà. O sarà tassato. 

Fumo, spunta la nuova tassa su cartine e filtri

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Auto aziendali, stangata in vista

Today è in caricamento