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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Altro che marcia indietro, il M5s rivendica l'ecotassa sulle auto: "Le lobby si rassegnino"

Secondo i portavoce del M5s in commissione trasporti alla Camera, quella inserita nella legge di bilancio è una norma che "tutela la salute" e non colpirà le persone con minor reddito. Ma molte vetture economiche potrebbero finire per costare di più

Altro che marcia indietro, avanti tutta. I 5 Stelle rivendicano la paternità del bonus/malus sull'acquisto delle auto nuove e fanno capire di voler andare fino in fondo. Secondo i portavoce del MoVimento 5 Stelle in Commissione Trasporti alla Camera dei deputati, "quella inserita nella Legge di Bilancio è una norma per aiutare chi decide di comprare un’auto più ecologica, cioè che emette meno anidride carbonica, che sia elettrica, ibrida o a metano. Anche i modelli più economici".

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Dunque, si legge ancora nella nota, "non accettiamo critiche o strumentalizzazioni: l’Italia è maglia nera in Europa per decessi, oltre 80.000 morti premature, legati all’eccessivo inquinamento e questa è una misura di civiltà, che consentirà a chiunque di riequilibrare il costo di acquisto di auto meno inquinanti, nella direzione di aumentare la qualità della vita e aiutando anche l’ambiente".

Secondo i 5 Stelle "non è vero che andiamo a colpire le persone a minor reddito. Tutt’altro: la nostra misura mira a disincentivare l’acquisto di auto inquinanti, dando anche un incentivo fino a 6.000 euro a chi decide di comprare un’auto nuova ed ecologica". Poi la stilettata "a petrolieri e lobby auto che hanno interesse ad affossare questa norma: riteniamo giusto che chi inquina di più debba pagare il costo scaricato sulla collettività".

Che cosa prevede l'ecotassa

Ma facciamo un passo indietro: di cosa stiamo parlando? In poche parole, la norma - presentata sotto forma di emendamento alla legge di bilancio - prevede un bonus per chi acquista un’auto che inquina poco e una "penalizzazione" per chi invece compra un veicolo più inquinante. La norma è stata approvata in Commissione alla Camera, ma dovrà ora passare al vaglio del Senato dove, secondo Di Maio, verrà migliorata. 

Questo il testo dell’emendamento presentato dalla maggioranza:

1. A decorrere dal 1°gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2021, chiunque acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia un veicolo di categoria M 1 nuovo di fabbrica è tenuto al pagamento di un'imposta parametrata al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro eccedenti la soglia di 110 CO2 g/km secondo gli importi di cui alla seguente tabella:

CO2g/km  Imposta (euro)
110-120 150
120-130 300
130-140 400
140-150  500
150-160 1.000
160-175 1.500
175-190 2.000

Come funziona l'ecobonus  

Per quanto riguarda l’ecobonus, invece la legge recita: 

In via sperimentale, a chi acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia, negli anni 2019, 2020 e 2021, un veicolo di categoria M1 nuovo di fabbrica, è riconosciuto un contributo parametrato al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro secondo gli importi di cui alla seguente tabella:

CO2g/km   Imposta (euro)
0-20  6.000
20-70  3.000
70-90 1.500

Nel testo viene specificato inoltre che il bonus "è corrisposto all'acquirente dal venditore mediante sconto sul prezzo di acquisto e non è cumulabile con altri incentivi di carattere nazionale".

Paradossi: una Panda a benzina più tassata di una Bmw diesel

È vero dunque come sostengono i 5 Stelle che la norma non colpirà le persone con minor reddito? È difficile dirlo, ma se la ratio della legge venisse confermata, molte utilitarie finirebbero per costare di più. Un esempio: la vettura più venduta in Italia, la Panda 1.2 a benzina euro 6 (prezzo di listino circa 11mila euro) con i suoi 125 grammi di CO2 per chilometro (dati Quattroruote) pagherebbe un'imposta di circa 300 euro, una cifra più alta di una grande berlina tedesca con motore diesel. La Bmw 518d, ad esempio, un duemila diesel euro 6 da oltre 53mila euro, con i suoi 116 gr/km pagherebbe solo 150 euro. 

Di Maio: "La norma verrà migliorata al Senato"

Matteo Salvini si è già detto "assolutamente contrario ad ogni forma di nuova tassa su un bene già ipertassato in Italia", mentre Di Maio è sembrato meno drastico ed ha annunciato che il testo della legge verrà "migliorato in Senato". In un video su facebook il vicepremier ha aggiunto che "non vogliamo danneggiare le famiglie e tantomeno intendiamo provocare uno shock al mercato, ai produttori ed ai lavoratori". Di Maio ha poi rimarcato che gli incentivi sono previsti per tutte le auto che inquinano meno, comprese quelle a metano (che solitamente sono piuttosto economiche). 

Ad ogni modo per ora si parla di correzioni: almeno tra i 5 Stelle nessuno ha promesso lo stralcio della norma. Anzi, a sentire i portavoce della Commissione Trasporti alla Camera sembra di capire che il M5s voglia andare fino in fondo.   
 

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