rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Italia

Riforma fiscale e reddito di cittadinanza "a settembre", ma le tasse aumenteranno

Nell'intricato sistema delle deduzioni, agevolazioni e bonus sta il pasticciaccio brutto del sistema fiscale italiano. Proprio qui il Governo conta di trovare parte delle risorse necessarie alle riforme. E la flat tax potrebbe riservare sorprese: altro che meno tasse

Riforma fiscale e reddito di cittadinanza faranno parte del pacchetto di riforme che accompagneranno la manovra economica che il Governo intende licenziare a settembre per sottoporla all'esame del Parlamento. Lo ha annunciato oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Governo "Robin Hood": tagli agli assegni d'oro per alzare le pensioni minime 

"Per la legge di Bilancio - spiega Conte - le risorse saranno ricavate da una attenta e oculata opera di ricognizione degli investimenti programmati, delle spese. Non andremo a toccare i settori strategici, sanità, scuola, ricerca. Sicuramente un'altra fonte di risorse sarà il riordino delle agevolazioni fiscali e dei bonus, con un riordino organico che stiamo studiando".

Conte: "Riordino delle tax expenditures"

Dietro l’espressione inglese tax expenditures sono raggruppate varie agevolazioni fiscali che riducono le tasse per alcuni contribuenti: dalle classiche detrazioni e deduzioni d’imposta, passando per i crediti d’imposta (tipicamente riservati alle imprese) per finire con le aliquote ridotte (come quelle per le partite Iva) e le imposte sostitutive (come la cedolare secca sugli affitti).

Proprio qui, nell'intricato sistema delle deduzioni, agevolazioni e bonus sta il pasticciaccio brutto del sistema fiscale italiano. Una giungla che sottrae al fisco risorse pari a quasi un quinto del pil italiano.

tax expenditure-2Fonte: Mef, Rapporto spese fiscali 2017

In attesa del nuovo rapporto del ministero dell'economia sugli sconti fiscali, quelli individuati nel 2017 sono ben 466, misure che hanno un impatto finanziario calcolato in  54,236 miliardi per il 2018.

Proprio qui il Governo conta di trovare parte delle risorse necessarie alle riforme: una riduzione di appena il 10% dei bonus consentirebbe di recuperare oltre 5 miliardi. Così il riordino annunciato dal Governo potrebbe far aumentare le tasse per alcuni proprio per via della cancellazioni di alcune misure che si sono accumulate negli anni. D'altronde i margini di manovra per trovare i fondi per attuare le riforme annunciate dal "governo del Cambiamento" sono risicatissimi anche per via dei paletti messi dalle regole europee che non permettono sforamenti del bilancio in un ottica del contenimento del debito pubblico.

"Per quanto riguarda i rapporti con la Commissione europea - annuncia Conte - Saremo molto molto duri ma non sconsiderati. Siamo convinti che la leva per la crescita sarà assicurata dalle riforme strutturali".

Il riordino fiscale annunciato dal Governo

Ma quali sono le riforme strutturali annunciate dal Governo? Conte, a questo proposito, ha elencato la riforma del codice degli appalti, la semplificazione normativa e burocratica, l'anticorruzione, l'accelerazione dei processi, anche civili, la digitalizzazione dei servizi pubblici; riforma fiscale e reddito di cittadinanza.

Nelle intenzioni c'è l'idea di accompagnare la manovra fiscale con un pacchetto di riforme che il consiglio dei ministri andrà via via a realizzare - o semplicemente ad avviare .- già a settembre. 

La cosiddetta pace fiscale potrebbe entrare in vigore da gennaio 2019 per consentire ai contribuenti in difficoltà di rimettersi in regola con il fisco. L'ultimo scoglio per il Governo è trovare il modo di non far sovrapporre la misura alla rottamazione delle cartelle ancora in corso.

"La Pace fiscale non sarà un condono"

Come funzionerebbe la pace fiscale? Dovrebbero poter aver accesso tutti coloro che hanno cartelle di Equitalia sino a 100mila euro, sia chi ha contenziosi pendenti nelle commissioni tributarie provinciali (primo grado) e regionali (appello). Per azzerare i contenziosi ed i relativi debiti il Governo sta studiando un sistema di "saldo e stralcio" pari al 15% o 20%, mentre in alcuni casi di particolare difficoltà familiare o aziendale l’aliquota potrà scendere anche al 6% o al 10%. 

Secondo i primi calcoli si potrebbero ottenere circa 3,5 miliardi, una "una tantum" certo, ma risorse che possono essere investite in altri punti del programma. In media infatti si pagherà il 15% del totale del debito ammesso alla pace fiscale e il condono sarà fondamentale per consentire al nuovo Governo di finanziare l’altra grande novità fiscale: la flat tax.

Proprio su questo il ministro dell'economia Giovanni Tria in una lunga intervista al Sole 24 Ore, ha spiegato il piano del governo

"L’avvio della flat tax - spiega il responsabile del Tesoro - va inteso come un percorso progressivo di convergenza. L’aumento delle soglie per il regime forfettario è sicuramente un passo possibile, che produce anche un rilevante effetto di semplificazione degli adempimenti a carico delle attività economiche più piccole”.

Sul tema delle pensioni il governo sta studiando interventi previdenziali ma seguendo un vincolo preciso, ovvero "che non incidano in modo troppo pesante sulla curva della spesa a medio e lungo termine". Parole che il ministro dell'economia usa per non spaventare i mercati finanziari timorosi che il monte delle riforme previste dal Governo possano far saltare il tappo del debito pubblico

Proprio il debito pubblico è il padre di tutti i guai italiani, un mostro da oltre 2.300 miliardi. Tria indica possibili privatizzazioni.

Tutte le ipotesi fin qui formulate si bansano su una stima di crescita del Pil pari a 1,2% quest'anno e intorno all'1-1,1% l'anno prossimo "e sulla mancata attivazione delle clausole di salvaguardia" ammette Tria. Per cui serviranno altri 12,4 miliardi di euro per evitare l'aumento dell'iva

Cosa ha detto oggi il premier Conte

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riforma fiscale e reddito di cittadinanza "a settembre", ma le tasse aumenteranno

Today è in caricamento