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Giovedì, 28 Marzo 2024
ECONOMIA

Quando la tassa è "di casa": +78% in otto anni

Confesercenti lancia l'allarme fisco: le imposte sulla casa sono quasi raddoppiate, passando da 28 a 52 miliardi all'anno

ROMA - Passato da poche ore il lunedì nero degli italiani, con il maxi ingorgo fiscale che ha messo a dura prova le tasche dei cittadini, arriva un rapporto di Confesercenti che, sul tema, non è esattamente confortante: oggi cittadini e imprese pagano quasi il doppio di otto anni fa in tasse sulla casa.

Confesercenti parla di un aumento del 78% dal 2005 al 2013, cioè da 28 a 52 miliardi di euro l'anno. Un salasso che tocca i cittadini e le imprese, perché le imposte sono più alte per gli immobili in categoria commerciale. E secondo Confesercenti una stangata da 8,5 miliardi di euro è in arrivo su imprese e negozi per effetto del combinato Imu-Tasi.

Nel 2013 il prelievo sugli immobili di imprese, artigiani e commercianti è stato di 6,9 miliardi di euro, quest'anno potrebbe toccare gli 8,5 miliardi. Non stupisce, ha detto Confesercenti, che nei primi cinque mesi del 2014 abbiano chiuso 53mila esercizi. Hanno aperto 32mila nuove attività, con un saldo negativo di oltre 20mila esercizi.

L'allarme fisco non finisce qui: secondo Confesercenti la pressione in generale è sempre più forte e negli ultimi tre anni il prelievo degli enti locali è salito di 20 miliardi di euro, quello centrale è aumentato di 14 miliardi. Il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, ha chiesto un nuovo patto fiscale, un impegno solenne da governo, regioni ed enti locali, per restituire in cinque anni cinquanta miliardi, dieci all'anno, a cittadini e imprese. Un obbiettivo possibile ha affermato, con "tagli coraggiosi della spesa pubblica".

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