rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Italia

Le tasse sono già aumentate: ogni 10 euro 7 vanno allo Stato

Su uno stipendio da 1.500 euro ogni mese 349 euro "spariscono" in tasse e nuovi aumenti sono in arrivo. Oltre al danno la beffa: secondo lo studio di Federcontribuenti tra fisco e crediti d'imposta l'Agenzia delle Entrate deve agli italiani 12 miliardi

Aumenti in vista su tutti i settori: dalle imposte comunali ai prodotti di primo consumo. Secondo uno studio di Federcontribuenti, su uno stipendio da 1.500 euro ogni mese 349 euro vanno in tasse. E, tra imposte dirette e indirette, ogni 10 euro 7 vanno allo Stato, tanto che, commenta l'associazione, "così aumenta la fascia povera del Paese". Oltre al danno la beffa: secondo lo studio dell'associazione di categoria tra fisco e crediti d'imposta, l'Agenzia delle Entrate sarebbe in debito con gli italiani di 12 miliardi di euro.

"Siamo totalmente fuori controllo" ragiona Marco Paccagnella Presidente di Federcontribuenti. "Se alzi le tasse divori il reddito di per sé basso; significa lasciare che sempre più famiglie finiscano al di sotto la soglia di povertà".

"Il carico fiscale italiano, comprensivo di tasse, imposte e addizionali è totalmente sproporzionato rispetto ai redditi delle famiglie italiane. Pagando ogni sorta di contributo e tributo, restano 500 euro al mese su un reddito pari a 18 mila euro l'anno e con queste 500 euro ci si dovrebbe fare la spesa, pagare gli imprevisti".

Pensioni e tasse, sarà un autunno caldo mentre lʼeconomia rallenta

"Non è vero -scandisce Paccagnella- che questo Governo non ha aumentato le tasse: alzando le accise, lasciando aumentare i costi per le utenze domestiche, lasciando agli Enti comunali e regionali la libertà di aumentare le addizionali sulla Tari, di fatto hai alzato le tasse".

"L'andamento vede in rialzo tutte le imposte sulle utenze domestiche come i costi di gestione perché, in qualche modo, gli Enti locali hanno deciso di far cassa ancora una volta sulla pelle dei contribuenti".

Pensioni, reddito di cittadinanza e flat tax: trattativa "a oltranza"

Il sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri, consigliere economico di Matteo Salvini, intervistato dal "Corriere della Sera" alla vigilia del vertice della Lega sulla manovra di bilancio 2018 delinea gli spazi di manovra della maggioranza di governo. L'obiettivo -afferma Siri- è portare a casa flat tax, pace fiscale, e quota 100 per le pensioni. "Non si può fare tutto in un anno. Il nostro impegno è quello di portare l'Irpef al 15% nel giro di tre anni".

Flat tax: le ultime notizie

Riguardo alla cosiddetta Flat tax Siri spiega come l'impegno del governo sia di applicare subito una imposta piatta ai titolari delle partite Iva: "Potrebbero essere il 15% fino a 65 mila e il 20% per la parte eccedente, fino a 100 mila euro. Fino a 65 mila euro sarebbe un'imposta forfettaria che assorbirebbe tutto, anche l'Iva e si applicherebbe? "Professionisti, artigiani, società di persone, snc, sas, le srl cosiddette 'in trasparenza'. Un milione e mezzo di soggetti, due milioni con il tetto a 100 mila euro".

Condono fiscale, debiti cancellati col 6%

Ridurre la prima aliquota dal 23 al 22% costa 6 miliardi e porterebbe meno di dieci euro lordi al mese nelle tasche di ciascuno. Troppo poco per definirlo un successo, così la Lega punta incassare anche il condono fiscale etichettandolo come "pace fiscale". Dopo due rottamazioni delle cartelle Equitalia il governo punta a recuperare parte dei crediti che attualmente finiscono sotto la dicitura 'inesigibili' saldando l'ammanco con una piccola somma.

Rottamazione cartelle, il tempo stringe per mettersi in regola con il Fisco

"Le cartelle potranno essere saldate pagando un'aliquota variabile, del 6, il 10 o il 25% a seconda dell'entità del debito e del reddito del debitore - spiega ancora Siri - Ci sono 750 miliardi di euro di questi crediti inesigibili, che si considerano tali ma solo nelle condizioni date. Se cambiamo queste condizioni, le rendiamo più favorevoli, la gente -segnala il sottosegretario- pagherebbe. Un prezzo ragionevole per recuperare dignità: qui parliamo di persone inseguite dal Fisco che non possono avere conti correnti, o un bancomat, che si devono nascondere".

Federcontribuenti: "Condono schiaffo a Costituzione"

"L'ipotesi di un condono per gli evasori milionari sarebbe uno schiaffo alla Costituzione e a chi per tanti anni ha versato allo Stato il 60 per cento del suo 'sudore'', chi per decenni ha rispettato le vessazioni fiscali e pur di rimetterci di tasca propria non ha chiuso l'azienda''. A scandirlo è il presidente di Federcontribuenti, Marco Paccagnella.

"Il ciclo dei condoni è illimitato: da quelli edilizi a quelli fiscali l'Italia non si è mai fatta mancare nulla. Ogni governo poi la spiega a modo suo. Ma se il mondo imprenditoriale delle pmi, i professionisti, gli stessi lavoratori si ribellano allora si che la pacchia dei condoni finirà".

Per Paccagnella "l'unico strumento è abbassare le tasse per poi pagarle tutti, altrimenti così ci sarà sempre chi paga le tasse dovute e poi paga anche quelli dei furbetti del condono".

Lo scenario plumbeo: tasse in aumento anche nel 2019? 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le tasse sono già aumentate: ogni 10 euro 7 vanno allo Stato

Today è in caricamento