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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Italia

Terremoto, come ottenere il bonus per l'adeguamento sismico e chi ne ha diritto

Mettere in sicurezza le case dove vivono 22 milioni di italiani costa 100 miliardi di euro ma nel 2015 sono stati spesi appena 100 milioni. Il Governo corre ai ripari con i sismabonus: ecco soluzioni e costi e come accedere agli incentivi fiscali

Un palazzo di sei piani, lungo 25 metri e del peso di duemila tonnellate, viene sollevato di 60 centimetri per posizionarvi sotto alcuni isolatori sismici, L'Aquila, 8 novembre 2011. Per l'intervento, primo in assoluto nel suo genere, trentadue martinetti idraulici hanno sollevano l'edificio un centimetro l'ora. La stessa tecnologia sara' utilizzata per combattere il fenomeno dell'acqua alta a Venezia. ANSA / CLAUDIO LATTANZIO

In Italia è classificato sismico il 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione: ovvero quasi 22 milioni di italiani abitano immobili situati nelle zone a più alto rischio terremoti ma l’idea di mettersi al sicuro pianificando un intervendo di adeguamento sismico della propria casa non è stato finora il primo pensiero delle famiglie.

Sono "a rischio sismico" 2965 comuni su un totale di 8102, ma dalle dichiarazioni 2015 emerge che gli interventi di prevenzione sismica effettuati su case o capannoni hanno prodotto una spesa di poco superiore ai 300 milioni: in media 100mila euro a comune, un inezia rispetto alle stime che parlano di una necessità di investimenti per la messa in sicurezza pari a 100 miliardi come già aveva prefigurato Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. Un ordine di grandezza che sembra enorme solo se non si tiene conto di quanto pesa la mancata prevenzione: dagli anni '60 ad oggi sono stati spesi 145 miliardi di euro per riparare i danni e contare migliaia di vittime. 

Lo Stato nel 2015 ha speso la metà di quello che ha incassato dalle accise per la ricostruzione 

Le novità su ecobonus 65% e sisma bonus sono state inserite nella Legge di Bilancio e il primo Decreto Terremoto, quello che segue alla scosse del 24 agosto, è in vigore dal 19 ottobre scorso. Ma dopo le scosse del 30 ottobre il Governo varerà un nuovo decreto che porterà a  47,5 miliardi di euro per sicurezza del territorio, antisismica, trasporti e nuove tecnologie. 
Dal 1 gennaio arriveranno così gli incentivi fiscali che coprono fino all'85% delle spese portate avanti per rendere più sicuri case ed adeguare immobili direttamente sul prezzo dei lavori anziché come rimborso in 10 anni nella dichiarazione dei redditi. Sono i sismabonus che nel piano del governo approvato dopo il terremoto del 24 agosto mirano a quintuplicare la spesa per gli adeguamenti strutturali che dovrebbe salire a poco meno di 1,6 miliardi. 

Il testo ha ottenuto il visto della Protezione civile e del ministero dell’Interno, lunedì prossimo arriverà il bollino Conferenza Stato Regioni, poi la comunicazione a Bruxelles propedeutica al decreto spiega Massimo Sessa, presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici a Giuseppe Latour e Mauro Salerno de Il Sole 24 Ore.

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