Stipendi d'oro, cade il tetto per Camera e Senato (e gli italiani pagano)
Dall'1 gennaio 2018 è saltato il tetto fissato nel 2014 per i dipendenti dei due rami del Parlamento. Alcuni andranno a guadagnare più di Mattarella e la Merkel
Il 2018 inizia con una bella sorpresa per i dipendenti di Camera e Senato: dall'1 gennaio è saltato il tetto agli stipendi d'oro che era stato fissato nel 2014 ad un massimo di 240mila euro. Centralinisti, uscieri e barbieri non prenderanno più 99mila euro l'anno, ma arriveranno a guadagnarne 136mila. Discorso simile per elettricisti e informatici, che passano da 106mila euro annui a 156mila. Lo stipendio dei documentaristi arriverà a 237mila euro, mentre quello dei consiglieri parlamentari 358mila euro l’anno. Una busta paga superiore anche a quella del presidente della Repubblica Mattarella o alla Cancelliera tedesca Angela Merkel.
Tale aumento del tetto comporterà nell'anno appena iniziato un aumento del peso degli stipendi del 4,55% sul 2017, pari a 178 milioni sui 950 di uscite complessive dalla Camera.
Le pensioni
Il capitolo pensioni rimane squilibrato per i lavoratori di Senato e Parlamento. I 1.300 lavoratori della Camera hanno versato nel 2017 80 milioni di euro di contributi, ma i loro ex colleghi riceveranno pensioni per 256 milioni, circa il doppio dei parlamentari. Un nodo ostico, che tradotto in numeri evidenzia una disparità: per ogni euro di contributi versato dai dipendenti della Camera, ne ricevono 3,5. Chi ce la mette la differenza? Ovviamente gli italiani.