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Sabato, 20 Aprile 2024
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Da Roma a Milano, dopo Sky tocca al Tg5? Scoppia la rabbia dei giornalisti

Il duro comunicato dopo l'assemblea dei giornalisti del Tg5: "Irricevibile" il programma aziendale contenuto nelle linee guida 2017/2020. "Lasciare Roma sarebbe un grave impoverimento dell'offerta editoriale di Mediaset

ROMA - E se dopo Sky toccasse anche ai giornalisti del Tg5 lasciare Roma in direzione Milano? A suonare l'allarme è l'assemblea dei giornalisti del tg di casa Mediaset che si è svolta lo scorso il 3 marzo per "prendere atto dei programmi aziendali contenuti nelle linee guida 2017/2020 comunicate alla Fnsi e al coordinamento dei cdr Mediaset". L'assemblea, recita un comunicato del Cdr diramato dall'associazione Stampa Romana, ritiene fondamentale il ruolo svolto dall'informazione nel gruppo Mediaset anche di fronte a nuovi progetti di sviluppo aziendale.

IL PIANO DEI MISTERI - "Nel piano triennale" si legge nel comunicato "non sono chiarite le modalità per raggiungere l'obiettivo di 123 milioni di 'efficienze organizzative', ovvero risparmi, che interesseranno anche il settore news che invece è già stato oggetto di sostanziosi tagli nonostante un forte incremento di produttività". L'azienda, prosegue la nota, dopo le indiscrezioni circolate su alcuni organi di informazione, "ha confermato che è allo studio - insieme ad altre opzioni che riguardano le news - un progetto, che prevederebbe il trasferimento del Tg5 a Milano, progetto al momento solo in fase ipotetica, come puntualizzato dall'azienda, e sul quale non esiste ancora alcuna decisione operativa".

Manifestazione dei lavoratori Sky a Roma | Ansa

NO AL TRASFERIMENTO - I giornalisti del Tg5, si legge, sono fortemente contrari a questa ipotesi che rappresenterebbe "un grave impoverimento dell'offerta editoriale di Mediaset, da sempre garantita anche dalla pluralità di linee editoriali, tra loro diverse e indipendenti, e così percepite dal pubblico". 

In tutti questi anni Mediaset ha costruito il proprio successo d'impresa, nonché la propria credibilità nelle news, grazie a due forti presenze produttive e giornalistiche a Milano e a Roma, rafforzando nel segno della italianità, la dimensione nazionale e istituzionale di una realtà aziendale privata, capace di rappresentare una vincente alternativa al servizio pubblico.

L'IMPORTANZA DI STARE "SUL CAMPO" - "Anche in un'epoca di mutamento e progresso tecnologico come quello attuale, la qualità dell'informazione continua ad essere garantita dalla professionalità e dalla presenza di giornalisti in grado di seguire sul campo, e riferire in forma diretta e puntuale, i grandi fatti del Paese". Pertanto, prosegue il comunicato, "l'Assemblea ritiene irricevibile qualsiasi ipotesi di trasferimento in blocco della redazione e della messa in onda del Tg5 da Roma a Milano. Soprattutto in un momento così intenso della vita politica italiana con le istituzioni impegnate in un complesso percorso di riforme e tante scadenze elettorali in arrivo".

"LA CAPITALE STA MORENDO" - Una decisione che "rischierebbe di essere percepita anche come un ulteriore depauperamento produttivo e culturale della Capitale, creando danno all'occupazione nel settore dell'informazione televisiva e dell'indotto costituito da decine di piccole imprese con centinaia di addetti". I giornalisti del Tg5 sono convinti sia "più che mai necessario valorizzare il ruolo del Centro Palatino come cittadella dell'informazione nel cuore di Roma, condividendo l'impegno con le altre testate attive nelle hard e nelle soft news di Mediaset: condivisione di spazi, lavoro comune sinergico, più produttività. Questa la strada per garantire lavoro e futuro ai giornalisti e a tutti i dipendenti Mediaset di Roma e Milano".

L'assemblea del Tg5, conclude la nota, conferma il pacchetto dei 3 giorni di sciopero affidati al Cdr.

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