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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia Italia

"L'Italia si prepari a stretta monetaria", Vegas shock: "Bail-in banche porta instabilità"

"L'Italia non può più contare sugli aiuti della Bce che ha contenuto il costo del denaro". L'allarme del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, nel suo ultimo discorso al mercato finanziario. L'incubo rappresentato dal riallineamento dell'inflazione al 2%

Un appello all'Europa, un avvertimento all'Italia, un consiglio alle banche. Il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, nel suo ultimo discorso al mercato finanziario prima della fine del suo mandato settennale, è chiarissimo: "L'Italia non può più contare sugli aiuti della Bce che ha contenuto il costo del denaro"

L'incubo rappresentato dal riallineamento dell'inflazione, ormai prossima a quota 2%. Vegas avverte: "L'Italia deve essere pronta alla stretta monetaria, non potendo più contare sul puntello esterno della leva monetaria", proprio perché la politica messa in campo dalla Bce "non può e non deve svolgere un ruolo improprio di supplenza".

Per Vegas è "prioritario" completare le riforme "annunciate e quelle già intraprese", in modo da "generare un ambiente favorevole agli investimenti e allo sviluppo delle imprese anche medio-piccole", così come e' necessario "avviare lo svecchiamento delle infrastrutture" e "un processo di liberalizzazione, che riconsideri il perimetro dell'intervento pubblico nell'economia", senza dimenticare "l'imprescindibile controllo del territorio da parte dello Stato in tutte le aree della Penisola".

Italexit metterebbe a rischio l'Euro

"Il solo annuncio di un ritorno a una valuta nazionale provocherebbe, da parte degli investitori internazionali, un immediato deflusso di capitali, tale da mettere gravemente a repentaglio la capacità dell'Italia di rifinanziare il terzo debito pubblico del mondo".

Il presidente della Consob mette in guardia dalla facile retorica sull'abbandono dell'Euro come strumento per sconfiggere "i mali che affliggono l'economia nazionale": quello che lui ha definito l'Italexit, "sarebbe uno shock per l'intera Eurozona, ne metterebbe a rischio la sopravvivenza", mentre nel nostro Paese si "metterebbe a repentaglio la stabilità, il buon funzionamento del sistema finanziario e la salvaguardia del mercato".

Bail-in un errore che mina la fiducia

"L'idea di circoscrivere ai soli investitori di una banca i costi del salvataggio si sta mostrando illusoria". Vegas chiede all'Europa di rivedere il bail-in, la normativa europea che disciplina gli interventi in caso di salvataggio degli istituti di credito in difficoltà. Per Vegas, infatti, "il primo e provvisorio bilancio del bail-in non può dirsi positivo", tanto che "le stesse regole che l'Europa si è data per assicurare stabilità si sono rivelate in questo caso un fattore di instabilità.

Le banche italiane - ha sostenuto Vegas - "hanno la capacità e le risorse umane per gestire al proprio interno questo processo, senza ricorrere a soluzioni che andrebbero ad esternalizzare il lucro a beneficio di altri". L'impatto dei crediti deteriorati sui bilanci delle banche, ha aggiunto, "si riduce quanto più si allunga l'orizzonte temporale della loro gestione", mentre "per gli investitori specializzati l'operazione presenta margini di redditività che salgono se aumenta la pressione a vendere: quanto più il valore degli npl viene abbattuto, scavando voragini nei bilanci, da riempire con risorse aggiuntive sottratte al credito, tanto più aumenta il profitto di chi acquista a prezzi stracciati per poi rivendere con plusvalenze.

Il futuro digitale della finanza

 "La sfida che oggi in tutto il mondo i regolatori dei mercati finanziari hanno davanti a sé si chiama FinTech, ovvero digitalizzazione e disintermediazione dell'industria finanziaria". Secondo Vegas il futuro dell'industria finanziaria risiede nei "canali social", e nel "commercio elettronico". Pero', ha ammonito Vegas, "se non si vuole il Far west, occorrerà procedere a regolamentare i nuovi fenomeni. Cio' tuttavia dovra' avvenire in modo graduale e proporzionato, per accompagnare le nascenti imprese nel loro sviluppo attraverso norme specifiche, via via piu' stringenti in funzione della crescita dimensionale e degli occupati. In caso contrario, se si adottasse la medesima regolamentazione oggi in vigore nel settore finanziario - ha concluso - si condannerebbero le nuove imprese FinTech a morte certa, dando spazio a quelle che crescono in altre realtàregolamentari"

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