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Giovedì, 18 Aprile 2024
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L'Europa studia la tassa sulle vacanze: "Si pagherà per viaggiare"

La Commissione Europea istituisce l'Etias, un sistema per proteggere l'area Schengen e controllare gli accessi basato sul sistema di "Esta" adottato in America. A farne le spese l'Italia e l'economia turistica che nel Bel Paese vale il 10% del Pil

"Proteggere la sicurezza dei cittadini europei tassando gli ingressi nell'area Schengen": fa discutere il piano predisposto dalla Commissione Europea che istituisce quella che è già stata ridefinita la "tassa sulle vacanze". Viaggiare in Europa sarà più caro se sarà approvato lo "Eu travel information and authorisation system" basato sul sistema di "Esta" adottato in America e che promette di far arrivare nei forzieri di Bruxelles dai 500 milioni ai 2 miliardi di euro all'anno.

Il progetto di legge potrebbe entrare in funzione già alla fine del 2016 come parte di una risposta alle richieste di maggiore sicurezza arrivate dai paesi di tutto il continente in seguito ai recenti attacchi terroristici in Francia e Belgio. Una misura che, dopo la Brexit, rischia di colpire in particolar modo i cittadini britannici che sarebbero costretti ad iscriversi e pagare per una procedura online che consenta loro di viaggiare in Europa: i soli residenti britannici hanno effettuato più di 30 milioni di viaggi verso i paesi UE nel corso del 2016, preferendo Spagna e Francia come destinazioni più popolari.

Gli attacchi a Parigi sui giornali di tutto il mondo

Secondo i detrattori la misura restrittiva, pensata per aumentare la sicurezza dopo il disvelamento delle evidenti carenze nei sistemi di sicurezza delle frontiere esterne e interne della UE, finirebbe però per disincentivare il turismo colpendo così l'economia di tutto il continente e in particolar modo quella italiana che dipende per il 10% del Pil proprio dal turismo.

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Bombe a Bruxelles nel 2016

IL SISTEMA ETIAS. Secondo lo schema statunitense dell'ESTA, i visitatori provenienti da paesi che non richiedono un visto dovranno registrarsi online per richiedere al costo di 14 euro un permesso per viaggiare all'interno dei confini dell'Unione Europea.
Il piano per un ESTA europeo è stato delineato già nel 2011 e come quello in vigore negli Stati Uniti, Canada e Australia, permetterà alle autorità di immigrazione di valutare se un visitatore ha i requisiti per entrare nel paese prima del suo arrivo alla frontiera.

LA ZONA SCHENGEN. Ad adottare il nuovo sistema saranno tutti i 27 Stati membri dell'UE, ad esclusione dell'Irlanda che ha scelto di starne fuori come Gran Bretagna, mentre Bulgaria, Croazia, Cipro, e Romania, sono ancora in attesa di entrare nella zona a libera circolazione, mentre Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera hanno firmato singoli accordi di associazione.

LE NUOVE MISURE DI SICUREZZA. Dopo gli attentati di Parigi e Bruxelles l'UE aveva già adottato il "Passenger Name Record" che obbliga le compagnie aeree a comunicare i dati dei passeggeri, mentre si sta lavorando ad un sistema di filtro in entrata ed uscita di tutti i valichi di frontiera.

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