rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Tv News

I francesi all'attacco di Mediaset: il "sistema Italia" in aiuto di Berlusconi

La scalata di Bolloré al Biscione spaventa. Il ministro Calenda (Sviluppo Economico) in difesa di Berlusconi. Con lui le banche. Messina (Intesa San Paolo): "Supportiamo Mediaset. Le aziende italiane devono restare tali". Ma il Movimento 5 stelle non ci sta: "E le altre realtà produttive del nostro Paese?"

ROMA - La scalata dei francesi di Vivendi nei confronti di Mediaset spaventa l'Italia. E così, mentre Vincent Bolloré continua a osservare il titolo salire e scendere in Borsa, il "sistema" ha iniziato a prendere le difese della famiglia Berlusconi. Guidato dalle parole di Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo Economico, che ha parlato di "scalata ostile" in un settore, "quello dei media", strategico per l'intero Paese, Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, ha fatto sapere che il colosso bancario "supporterà Mediaset in questa relazione. Abbiamo certamente una relazione con loro e per questo gli siamo vicini. Le aziende italiane devono restare tali". Una presa di posizione non di poco conto, considerando che Intesa San Paolo è, insieme a Unicredit, advisor dell'azienda di Cologno Monzese nella vicenda Vivendi.

E TELECOM? - Chi invece dalla contesa ha deciso di farsi di parte è Telecom. Il motivo è ovvio: da un lato - Vivendi - c'è Vincent Bolloré che da poco ha acquisito il controllo dell'azienda, dall'altro c'è Silvio Berlusconi e il "sistema Italia". Per questo il presidente esecutivo di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, ha precisato: "Non abbiamo nulla a che vedere con l'operazione Mediaset-Vivendi in nessuna forma, diretta né indiretta né attiva né passiva. Siamo totalmente estranei a questa vicenda". Come dire: noi non c'entriamo. 

RABBIA M5S - Ma mentre il "Sistema Italia" si compatta in sostegno di Silvio Berlusconi, qualcuno vede nella difesa delle "aziende italiane" del governo qualcosa che sa "di ricompensa". A parlare sono i deputati del Movimento 5 Stelle della commissione Trasporti e Telecomunicazioni: "E'  totalmente inappropriato un intervento dell'esecutivo a tutela di Mediaset quando lo stesso nulla fece contro l'aggressiva scalata di Vivendi a Telecom Italia, che invece era veramente strategica per il nostro Paese considerando l'infrastruttura di rete in suo possesso". Altrettanto "bizzarro" è ritenuto l'intervento del ministro Calenda, secondo io quale la società di Cologno Monzese "opera in un campo strategico come quello dei media" quando "rappresenta la principale concorrente dell'operatore radiotelevisivo pubblico". 

Mediaset è un'azienda totalmente privata e non è certamente più strategica di Unicredit e delle altre finite già in mano francesi. E' chiaro che qualsiasi intervento pubblico a sostegno di Mediaset risulterebbe alquanto anomalo e discriminatorio verso realtà produttive del nostro Paese anche più importanti.

"E' UNA RICOMPENSA?" - Per i parlamentari del Movimento 5 Stelle "Le parole del ministro Calenda sottolineano come l'esecutivo 'Renziloni' abbia a cura gli interessi del proprio sodale Silvio Berlusconi, visto che i vertici di Mediaset si sono schierati pubblicamente per il si al referendum costituzionale. Questi interventi di governo e maggioranza sono quindi una vera e propria ricompensa?".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I francesi all'attacco di Mediaset: il "sistema Italia" in aiuto di Berlusconi

Today è in caricamento