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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Whirlpool fa muro, la cessione resta: "Stop alla produzione dal 1° novembre"

Nulla di fatto dopo l'incontro tra i vertici della multinazionale, il premier Conte e il ministro Patuanelli: ''Non c'è stata apertura''. I lavoratori bloccano l'autostrada per protesta

Ha tutta l'aria di un buco nell'acqua l'incontro avvenuto nella mattina di oggi, martedì 15 ottobre, tra i vertici della Whirlpool, il premier Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Nonostante la parvenza di apertura palesata la scorsa settimana dai rappresentanti della multinazionale, la situazione non sembra cambiata di una virgola, come si deduce dalle parole del presidente del Consiglio: ''Abbiamo incontrato i vertici della Whirlpool con il ministro Stefano Patuanelli ma posso anticipare che non c'è stato nessun passo avanti. Faremo tutto il possibile per assicurare un futuro a queste 400 famiglie nel loro quartiere a San Giovanni a Napoli". 

''Hanno confermato – ha aggiunto Conte -  che il piano industriale è quello di cedere e questo crea rigidità".

Whirlpool, Patuanelli: ''Incontro non positivo''

A tracciare il quadro dell'esito dell'incontro anche il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli: "E' stato un incontro non positivo nonostante la massima disponibilità del governo a mettere in campo iniziative necessarie possibili per continuare la produzione del sito di Napoli anzi aumentarla. Non c'è stata nessuna apertura da parte di Whirlpool che continua a proporre come unica soluzione una cessione di ramo d'azienda, a questo punto sostanzialmente verso il nulla".

"Se Whirlpool continuerà nelle sue scelte unilaterali anche il governo farà le proprie scelte unilaterali - ha sottolineato Patuanelli - E siccome è evidente che questa è una crisi industriale che deve essere trattata da tutto il governo insieme, sceglieremo nelle prossime ore i passi necessari. E' giusto coinvolgere tutti".

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"Per me è surreale che ci si sieda ad un confronto con il presidente del Consiglio con la stessa posizione di tre settimane fa al Mise dove già avevamo detto che quelle non erano le condizioni per procedere", ha detto ancora Patuanelli. L'attenzione dedicata dal governo a questo stabilimento, d'altra parte, continua il ministro lasciando Palazzo Chigi, "è esemplificativo di situazioni che non vogliamo che si ripetano; pensare che ci siano atteggiamenti predatori all'interno del tessuto produttivo italiano per noi non è accettabile", dice. E ribadisce: "C'è un accordo firmato nel 2018 e deve essere assolutamente rispettato e portato avanti nella sua interezza".

Whirlpool, il commento dell'azienda: "Stop a produzione dal 1 novembre"

"Vista l'impossibilità di una discussione sul merito del progetto di riconversione e i mesi di incontri che non hanno portato ad alcun progresso nella negoziazione, l'azienda, come comunicato durante la riunione a Palazzo Chigi, si trova costretta a procedere alla cessazione dell'attività produttiva, con decorrenza 1 novembre 2019".

Così il gruppo Whirlpool ribadisce la volontà di vendere il sito di Via Argine a Napoli ribadita anche oggi al premier Giuseppe Conte nel corso del vertice a Palazzo Chigi. "Come già ribadito, nonostante ingenti investimenti realizzati negli ultimi anni, lo stabilimento di Napoli non è più sostenibile per via di una crisi strutturale. Il sito opera infatti al di sotto del 30% della capacità di produzione installata a causa del drastico declino della domanda di lavatrici di alta gamma a livello internazionale e di congiunture macroeconomiche sfavorevoli, condizioni non previste né in alcun modo prevedibili al momento della sottoscrizione del Piano Industriale del 25 ottobre 2018", prosegue la nota.

"Whirlpool Emea prende atto con grande rammarico della mancata disponibilità da parte del Governo a discutere il progetto di riconversione del sito. Tale progetto, come più volte sottolineato, rappresenterebbe l'unica soluzione in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e la sostenibilità nel lungo periodo dello stabilimento di Napoli".

Whirlpool, i lavoratori bloccano l'autostrada

Immediata la reazione dei lavoratori a Napoli contro la decisione di Whirlpool di non fare passi indietro e confermare la cessione del sito campano.

Whirlpool, la rabbia in piazza: "La cessione è un 'pacco', una chiusura mascherata"

I lavoratori sono usciti dallo stabilimento di via Argine andando verso l'autostrada; la polizia ha provato a sbarrargli la strada con alcune camionette ma senza risultato. Gli operai, racconta la Fiom, hanno forzato il blocco e sono passati. Circa 300 i lavoratori Whirlpool che si sono posti davanti all'ingresso dell'autostrada Napoli-Pompei-Salerno bloccando la circolazione.

Whirlpool, Fiom: "Azienda irresponsabile e arrogante"

Whirlpool "irresponsabile" e "arrogante"; da subito 2 ore di sciopero alla fine di tutti i turni in tutti gli stabilimenti del Gruppo e altre mobilitazioni seguiranno, ha fatto sapere Francesca Re David, leader Fiom definendo "arrogante" l'atteggiamnto mostrato ancora una volta da Whirlpool che anche davanti "al massimo rappresentante del governo italiano, che ha chiesto oggi con fermezza il rispetto dell'accordo del 25 ottobre 2018 e l'impegno diretto dell'azienda a Napoli, ha ribadito le scelte unilaterali mostrate in questi ultimi mesi". Per la Fiom "la totale chiusura e l'indisponibilità di Whirlpool a cercare soluzioni coerenti con l'accordo mette di fatto a rischio la tenuta del piano industriale e il futuro di oltre 5.000 lavoratori in tutta Italia".

Whirlpool, Fim: "Subito dl anti-delocalizzazioni"

"Ora il governo metta in campo un decreto anti-delocalizzazioni". E' il segretario nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani a sollecitare l'esecutivo dopo la fumata nera del'incontro sul sito Whirlpool di Napoli con il premer Giuseppe Conte e la rinnovata scelta da parte dell'azienda di cedere lo stabilimento campano. Una posizione quella di Whrilpool già emersa la scorsa settimana in un vertice al Mise e che oggi ha scatenato le ire dei lavoratori che hanno deciso lo stop ad oltranza del sito di Napoli oltre a 2 ore di scioperi a fine turno in tutti gli stabilimenti del Gruppo. "Sono ore drammatiche l'azienda sta mostrando un'irresponsabilità senza precedenti. Una bomba sociale pronta a esplodere e di cui Whirlpool è l'unica responsabile", prosegue Damiani che ribadisce come il sindacato "continuerà la mobilitazione": "non lasceremo soli i lavoratori fino a che non otterremo un risultato che tuteli e salvaguardi i lavoratori del sito di Napoli e le loro famiglie. Chiudere una fabbrica come quella di Napoli è fare un regalo alla Camorra. Un presidio industriale è un presidio di legalità".

Whirlpool, Uilm: ''Non ci arrendiamo''

"Questo atteggiamento ostinato, aggressivo e irrispettoso di Whirlpool nei confronti dei lavoratori di Napoli e del governo italiano è intollerabile e siamo pronti a ogni mobilitazione per scongiurare la chiusura mascherata da cessione dello stabilimento napoletano". Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm, dopo aver appreso dell'esito negativo dell'incontro di stamattina tra i vertici della multinazionale americana, il presidente del Consiglio Conte e il ministero dello Sviluppo economico Patuanelli.

"L'azienda sta continuando nel suo comportamento predatorio - aggiunge - prima prendendo milioni di euro di finanziamenti e poi mascherando la chiusura di Napoli con la cessione dello stabilimento a una start up svizzera con nessuna credibilità economica e industriale". "È arrivato il momento per il Governo di assumere atti concreti - continua Palombella - se serve anche normativi, per dare concretezza a quanto in passato dichiarato: colpire Whirlpool se dismetterà Napoli e sostenerla se invece cambierà idea e deciderà di investire per rilanciare la produzione".

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