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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Napoli

Whirlpool, i lavoratori regalano pandori ai cittadini: "Scusate per i disagi"

I dipendenti dello stabilimento di Napoli hanno deciso di chiedere “perdono” ai loro concittadini per i disagi provocati dalle molteplici iniziative di proteste attuate negli ultimi mesi in difesa del loro posto di lavoro

Il destino degli oltre 400 lavoratori della Whirlpool di Napoli è ancora indefinito, con i dipendenti continuano a temere per il loro futuro, nonostante la scampata chiusura dello scorso novembre. Da quando è iniziata la vertenza sono state decine le manifestazioni di protesta, i cortei e i blocchi stradali organizzati in difesa del proprio posto di lavoro, così gli operai dello stabilimento di via Argine hanno deciso di “farsi perdonare” in maniera dolce con i cittadini napoletani. In che modo? Regalando pandori. Quando e dove? Lunedì 23 dicembre dalle 16.30 saranno in via Toledo, a Napoli. 

Whirlpool, pandori in regalo ai cittadini: “Scusate per i disagi”

"La nostra volontà - spiegano - è di ringraziare i cittadini per tutte le volte che siamo scesi in strada o abbiamo manifestato creando disagi. I napoletani sono stati molto tolleranti durante i blocchi stradali e sono stati solidali con noi, dimostrando una grande vicinanza. Per questo ci sentiamo in dovere di ringraziare con un gesto simbolico i cittadini di questa stupenda città". 

Whirlpool, il punto della situazione

Lo scorso 31 ottobre, alla vigilia dello stop della produzione annunciato da Whirlpool per il sito di Napoli, il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, aveva annunciato la revoca della cessione del ramo d'azienda, al ripresa della produzione e il salvataggio dal licenziamento dei 420 dipendenti. Una scampata cessione soltanto momentanea, con Whirlpool che già nei primi giorni di novembre aveva fatto intendere di non poter continuare a lungo termine, rinviando la decisione su Napoli entro i primi mesi del 2020. Il confronto al Mise dovrebbe riprendere il prossimo 20 gennaio, ma la trattativa si preannuncia tortuosa. Da un lato i sindacati e i lavoratori che vogliono mantenere il loro posto di lavoro e la produzione a Napoli, dall'altro l'azienda che invece considera  la produzione di lavatrici in Campania non sostenibile, con la produzione che sarà garantita fino a marzo.

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