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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Napoli

Whirlpool, gli operai bloccano l'autostrada A3: "Non molliamo"

Dopo che l'azienda ha annunciato la vendita dello stabilimento di Napoli, i lavoratori hanno manifestato bloccando per alcune ore la Napoli-Salerno. I sindacati: "Clima incandescente"

Infuria la protesta dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli, dopo la decisione dell'azienda di cedere il sito nel quale lavorano 420 persone. Al termine dell'assemblea nello stabilimento di via Argine, gli operai hanno bloccato l'autostrada A3 Napoli-Salerno per un sit-in, effettuato insieme ai rappresentanti sindacali. Ieri al ministero dello Sviluppo economico l'azienda ha annunciato la vendita del sito di via Argine alla società Passive Refrigeration Solutions (Prs), attiva nel campo della produzione e vendita di container refrigerati. 

Urlando lo slogan "Napoli non molla", hanno iniziato una sfilata che ha creato notevoli disagi alla viabilità. Partiti da via Argine, sono riusciti a bloccare l'autostrada in entrambe le direzioni, entrando sull'asse principale dell A3 in direzione Sud. Tra loro, a causa anche del caldo, si sono registrati diversi malori. Il blocco è durato fino alle 15, quando poi i manifestanti sono ritornati in fabbrica. Ma la protesta non finisce certo qui. Nella giornata di domani, giovedì 19 settembre, una delegazione dei lavoratori Whirlpool sarà al Duomo nel giorno dedicato al Santo patrono di Napoli.

Whirlpool, lavoratori bloccano l'A3 (FOTO ANSA)

Whirlpool, gli operai bloccano l'A3: ''Tensione molto alta''

"Il clima è incandescente". Così Rosario Rappa, segretario generale della Fiom Cgil di Napoli, presente alla manifestazione degli operai dello stabilimento Whirlpool di Napoli che, dopo un'assemblea svolta nello stabilimento di via Argine, hanno bloccato uno svincolo di accesso all'autostrada A3 Napoli-Salerno dove è in corso un sit in.

"La tensione è molto alta - spiega Rappa - noi proviamo a governarla e a convincere i lavoratori, ma il clima è incandescente".

Uil Campania: ''Whirlpool vuole esasperare i dipendenti''

"E' chiaro che Whirlpool sta provando ad esasperare i lavoratori". Lo dichiara Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania, presente alla manifestazione degli operai dello stabilimento Whirlpool di Napoli al termine di un'assemblea svolta nello stabilimento. "Quello che Whirlpool deve sapere - aggiunge Sgambati - è che c'è una forte coesione di tutti i lavoratori e dei sindacati italiani. Su questa vertenza non possono immaginare di decidere come vogliono, noi vogliamo insistere affinché Whirlpool ci ripensi".

La lettera di Whirlpool: "Il rischio era la cessazione dell'attività"

Whirlpool Emea avvia il trasferimento del ramo d'azienda identificato dal complesso aziendale relativo allo stabilimento di Napoli a Passive Refrigeration Solutions (Prs) di Lugano. Ad annunciarlo in una lettera inviata ai sindacati è l'azienda che ad oggi "prevede che l'atto di cessione del ramo d'azienda verrà perfezionato indicativamente entro il 31 ottobre 2019 e con efficacia a decorrere dal primo novembre". Nella lettera Whirlpool ricorda che "nonostante gli investimenti compiuti negli ultimi anni per circa 100 milioni di euro e le strategie commerciali messe in atto, dal 2009 ad oggi i volumi delle lavatrici di alta gamma prodotte presso lo stabilimento di Napoli si sono ridotti a circa 700 mila a circa 250 mila pezzi annui con un calo delle vendite nel primo semestre dell'anno pari al 36% a livello di export internazionale e del 19% nella sola area Emea". Di conseguenza, rileva il gruppo, "lo stabilimento attualmente opera al di sotto del 30% della propria capacità produttiva determinando così una situazione non più sostenibile per l'azienda e per i propri dipendenti".

Alla luce di un'approfondita valutazione economica nessuna delle opzioni che erano sul tavolo è stata ritenuta dell'azienda "idonea a rendere sostenibile l'impianto nel lungo termine". Proprio per questo Whirlpool "si troverebbe costretta entro breve tempo a cessare le attività produttive" dello stabilimento di Napoli. Per "scongiurare il grave impatto sociale che tale decisione comporterebbe", il gruppo "ha individuato un'ulteriore soluzione alternativa rispetto alla cessazione 'tout court' dell'attività e dei rapporti di lavoro connessi al ramo d'azienda attraverso l'identificazione di un operatore industriale in grado di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso la realizzazione di un proprio progetto di riconversione dell'attività" e quindi Prs.

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