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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fabrizio Corona: "In galera mi è successo di tutto"

Intervistato dal settimanale 'Chi', l'ex re dei paparazi ha raccontato la dura esperienza del carcere che "nessuno può capire se non l'ha vissuta pienamente e duramente". I denti persi in cella dopo essere stato picchiato? "Andiamo avanti..." ha risposto al giornalista

Una 'deroga' speciale alla restrizione di rilasciare dichiarazioni e di usare i social impostagli dal tribunale è stata l'intervista che Fabrizio Corona ha potutro rilasciare al settimanale 'Chi'. 

Al settimanale diretto da Alfonso Signorini, l'ex fotografo dei vip ha raccontato gli ultimi tre anni e mezzo movimentati prima dalla 'fuga' in Portogallo a seguito della prima condanna, poi dall'arresto, dalla detenzione in carcere, fino alla comunità di Don Mazzi. 

"In galera mi è successo di tutto. L’inimmaginabile. Non è stata una semplice detenzione" ha chiarito, per quanto non abbia parlato di tutto, come dei denti persi in cella dopo essere stato picchiato su cui dice "Andiamo avanti" e di Nina Moric, di cui preferisce non riferire. 

"Nessuno può capire che cos’è il carcere se non lo ha vissuto pienamente e duramente. Non era una semplice custodia cautelare la mia. Era una condanna definitiva. In totale quattordici anni e due mesi. Ero un detenuto sorvegliato in modo speciale per via della mia popolarità. Da quando sono uscito dal carcere, non ho mai raccontato la mia vita tra le sbarre. Provo vergogna, mi fa male, il ricordo lacera la mente e il cuore. Lo fa sanguinare. Di notte però capita spesso di svegliarmi all’improvviso e di non credere che sia finita. Posso solo dirle che in galera mi è successo di tutto. L’inimmaginabile. Non è stata una semplice detenzione": così Corona ha descritto quell'esperienza, confidando di aver avuto paura, di non voler tr5ascorrere il resto dei suoi giorni in galera. 

"I primi due anni li ho trascorsi chiuso in cella" ha ricordato rispetto all'inizio della detenzione il 25 gennaio 2013, prima a Busto Arsizio, poi a Opera, Reparto Alta Sicurezza: "Ventidue ore al giorno in una cella di tre metri quadrati. Ho imparato il codice penale a memoria... Non ho mai accettato con me stesso il fatto di essere un detenuto. Mi guardavo dall’esterno e non mi consideravo tale. Ho evitato tutto, ho evitato la vita comune nella galera. Mi sono creato un mondo parallelo, fatto di libri, quotidiani, tv, palestra in cella e la mia inseparabile radiolina". 

In carcere ci avrebbe dovuto passare quattordici anni, ma è uscito prima, esattamente il 18 giugno del 2015: "La prima cosa che ho fatto una volta libero? Mi sono fermato in autostrada, ho guardato il cielo e ho vomitato. Poi mi sono fatto una scopata".

Corona ha parlato poi del figlio Carlos, avuto dall'ex moglie Nina Moric. "L'ho lasciato bambino, l'ho trovato un ometto. Mi ha stretto forte. E mi ha dato la forza di andare avanti. Aveva capito tutto. Per la prima volta mi sono sentito io figlio, lui padre. Per la prima volta non ero più solo al mondo".

Dopo aver affrontato anche l'argomento Belen Rodriguez ("Oggi siamo due persone completamente diverse da quelle che si erano amate follemente"), ha infine toccato il tasto del padre Vittorio, scomparso nel 2007 dopo una lunga malattia. "Ho sognato mio padre Vittorio quasi tutte le notti. Era con me. Mi proteggeva. Era come se fosse lì. Mi ha salvato, sostenuto, dato una forza inspiegabile. Lui c'era. Andarlo a trovare al cimitero? No. Mai. Per pudore, per vergogna, per averlo deluso".

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