Micaela Ramazzotti rivela: “Ho avuto problemi col cibo"
"Volevo essere un grissino” ha confessato l'attrice romana al settimanale 'Oggi', a cui ha spiegato i motivi per i quali si considera favorevole all'introduzione del 'reato di apologia dell'anoressia' che in Francia ha aperto un vivace dibattito sulla delicata questione
L’argomento inerente i disturbi alimentari che affliggono un numero preoccupante di donne di ogni età è tornato prepotentemente in auge in seguito alla possibilità di introdurre in Francia il reato di "apologia dell’anoressia" e proprio a tal proposito, ha voluto far sentire la propria voce Micaela Ramazzotti, favorevole a misure di questo tipo per aver aver avuto lei stessa problemi con il cibo.
Intervistata da Oggi, l'attrice ha raccontato: “A 17 anni ho avuto anch’io qualche problema con il cibo, ma ho fatto pace con il mio corpo. Mangio olio, pasta, pesce, un po’ di carne, verdure. Non pilucco solo tristi insalatine. Altrimenti dove troverei l’energia per essere diva e mamma?”.
Sposata con il regista Paolo Virzì e madre di due bambini, Jacopo, 5 anni, e Anna, 2, (quest'ultima data alla luce durante una scena del film 'In nome del figlio') la 36enne romana ha ammesso di vedere quella francese come una proposta giusta che potrebbe essere di buon esempio per altri Paesi: “È scandaloso che possano sfilare solo ragazze di taglia 36-38” ha aggiunto lei che da ragazzina “voleva essere un grissino” e che ora, da donna adulta, moglie e madre afferma con assoluta certezza: “Le donne troppo magre non sono sexy”.
