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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Alfonso Signorini: "Sì, desidero adottare un figlio"

Il giornalista e direttore di Chi si batte per le adozioni gay e per single: "Come omosessuale mi sento castrato da questo punto di vista". E precisa: "Non percorrerei mai la strada dell'utero in affitto"

“Voglio battermi per le adozioni, ma non facendo una battaglia soltanto relativa la scelta sessuale di una persona. Voglio battermi perché le adozioni siano per tutti, anche per i single”. Alfonso Signorini, 54 anni, affronta la tematica dei diritti civili e delle adozioni per single in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il giornalista e direttore di Chi, solitamente non avvezzo ad affrontare tematiche legate alla vita privata, confida inoltre il suo desiderio di paternità.

Un tema, quello delle famiglie LGBT, molto discusso nelle ultime settimane, complici soprattutto le esternazioni del nuovo ministro Lorenzo Fontana, secondo cui le famiglie arcobaleno "per la legge non esistono". "Quanta confusione sta facendo il governo sui diritti civili - afferma Signorini - Da una parte ci sono le parole del sottosegretario Spadafora che non possono non essere condivise. E dall’altra c’è il ministro Fontana che ha appena ribadito un concetto che io credevo avesse detto per sbaglio”. Il politico ha detto che le famiglie gay non esistono:  “Credevo fosse stata una boutade. E invece l’altro giorno ha detto che Spadafora parla a titolo personale quando dice che i diritti civili conquistati in tanti anni non si toccano”. 

"Desidero adottare un bambino, ma non percorrerei mai la via dell'utero in affitto"

L'ambizione di metter su famiglia è dello stesso Signorini, che, interrogato sulla possibilità di adottare un bambino, confida: “Sì, lo desidero. E adesso come omosessuale mi sento castrato da questo punto di vista". E precisa: "Non percorrerei mai la strada dell’utero in affitto, non è nelle mie corde, nella mia personalità. Anche se non giudico chi fa questa scelta. Vorrei vivere in uno Stato dove una coppia gay che ha il desiderio di adottare un bambino lo possa fare, semplicemente”. “Stiamo parlando di diritti che l’Italia ha conquistato dopo anni e anni, arrivando su questo bene ultima rispetto agli altri paesi d’Europa. E questi diritti adesso non si toccano”.

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