Enrico Papi al veleno contro un collega: "Il conduttore è il conduttore, il comico è il comico"
Enrico Papi si gode il successo di Guess my age, ma non risparmia una frecciatina velenosa verso Gabriele Corsi, al timone di Reazione a Catena
Enrico Papi sta ottenendo un buon successo con il suo Guess my age, programma in onda su Tv8. In un'intervista a Blogo il conduttore si è detto contento di questo inaspettato risultato. L'ex padrone di casa di Sarabanda, però - che manca dalle reti principali da tempo (a parte la sua partecipazione a Ballando con le stelle nel 2016) - ha lanciato una frecciatina proprio ad colleghi approdati alla tv pubblica.
In particolare si parla di Reazione a Catena. Quando a Papi viene chiesto se gli sia dispiaciuto che non gli abbiamo affidato la conduzione del programma, lui risponde: "È un programma che vidi in America e che portai in Italia perché mi piacque. All'epoca ne parlai con Magnolia, ma non pensai mai a condurlo perché era destinato alla Rai mentre io ero molto preso a Mediaset".
Enrico Papi, che trasformazione: ha perso 18 chili
E' passato qualche anno da quella chiacchierata con Magnolia e, al timone del game show preserale dell'estate di Raiuno c'è Gabriele Corsi. In merito a lui e ai suoi colleghi conduttori, senza fare esplicitamente i nomi, Papi si è tolto qualche sassolino:
"Sui colleghi conduttori io non dico nulla, ma ho visto l'edizione di quest'anno e ho la tentazione di dire, scherzando, il prossimo anno lo conduco io! È talmente bello che... dovrebbe essere fatto per come io l'ho pensato".
Nella stessa intervista, con la schiettezza e l'ironia che lo contraddistingue, Papi ha proseguito:
"Il conduttore è il conduttore, il comico è il comico. Non tutti possono fare i conduttori. Nel caso di Reazione a catena è provato che il format è più forte del conduttore. I conduttori devono fare gavetta. Prima di guidare una Mercedes, è bene iniziare da una Panda. Reazione a catena è un format fortissimo, che merita molto di più. Senza cattiveria".
Insomma, Papi non voleva dire niente sui colleghi, ma con queste parole ha detto tutto.