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Martedì, 16 Aprile 2024
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Lino Banfi rivela: "Mi sarei voluto suicidare"

In un'intervista al settimanale "Oggi" l'attore ha confidato di aver pensato in passato al suicidio per colpa del peso: "L'idea di arrivare a 100 chili mi spaventava talmente tanto che mi sarei voluto suicidare"

Alla vigilia degli 80 anni Lino Banfi si leva un sassolino dalla scarpa e racconta un triste episodio che ha segnato la sua vita. Non solo successi tra piccolo e grande schermo, l'attore in passato ha attraversato anche momenti bui.  

A raccontare qualcosa di molto intimo è stato lo stesso Banfi che ha confidato al settimanale "Oggi" le insicurezze e le paure che si è portato dietro al punto da pensare al suicidio per colpa del complesso del peso. "Siamo tutti uguali davanti a Dio. Ho timore solo di una cosa: quando quei quattro mi prenderanno con la cassa, mi auguro che non dicano 'Mortacci sua, come pesa questo!'. Quindi sto tentando di dimagrire drasticamente in vista della grande occasione. Ho il complesso di essere grassissimo: nel mio cervello credo di essere 6 o 700 chili, altro che 100 quale sono. Gia trent'anni fa l'idea di arrivare a 100 chili mi spaventava talmente tanto che mi sarei voluto suicidare. Poi non l'ho mai fatto, ma non mi sono mai piaciuto, lo devo ammettere. Infatti non rivedo mai le cose che giro. Ho avuto bisogno di tempo per trasformare i miei complessi in buffe caratteristiche. Ho avuto bisogno di tempo per imparare a volermi bene". 

A segnare la sua vita, inoltre, sarebbe stato un incontro a dir poco speciale, quello con Papa Ratzinger: "Ci siamo incontrati per la prima volta a Valencia, in Spagna, in occasione del V° Incontro Mondiale delle Famiglie. Ero stato invitato insieme ad altri artisti, italiani e non. Il cerimoniale mi chiese di parlare alla folla e in un batter d'occhio mi ritrovai in piedi accanto a Papa Benedetto. Ero emozionatissimo e decisi di fare un saluto alla piazza parlando uno spagnolo maccheronico. Ogni tanto mi giravo e incontravo gli occhi del Santo Padre, visibilmente divertito dal mio intervento. Subito dopo vengo a sapere del suo apprezzamento: conosceva Nonno Libero!". A questo è poi seguito un altro incontro: "Dopo pochi giorni io e mia moglie veniamo ricevuti in Vaticano, in una piccola saletta adiacente ai grandi saloni ufficiale dove solitamente il Papa riceve i suoi ospiti".

Banfi prosegue raccontanto i particolari: "Arrivo nel piccolo monastero dove alloggia Benedetto, all'interno dei giardini vaticani. In un salottino tutto bianco era seduto ad aspettarmi Papa Benedetto che, aprendo le braccia, mi dice: 'Banfi, adesso lei mi racconta tutta sua vita'. Gli ho raccontato così anche i cinque anni passati in Seminario. Ad un certo punto mi chiede perché non ho continuato con l’esperienza sacerdotale: “'Non era quella la mia strada, non la sentivo mia. Volevo fare l’attore', gli rispondo io. “Anche fare l’attore è una missione”: grazie a queste parole del Santo Padre è come se avessi fatto finalmente pace con il mio passato e con le mie scelte".

Al fine di avere memoria di questo bel legame, Ratzinger gli ha mandato una sua fotografia con tanto di dedica "A Lino Banfi, con amicizia", un gesto che ha riempito di gioia il cuore dell'attore rendendolo più sereno e forte.

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