Lo sfogo di Morgan: "Non metterò più piede nella città che mi ha tradito"
Dopo lo sfratto il cantante ha scritto una lettera al sindaco di Monza
“Pensavo fossi un amico”, queste le parole di Morgan nei confronti del sindaco di Monza Dario Allevi. Sfrattato dalla sua casa nel piccolo centro lombardo, venduta all’asta dopo essere stata pignorata, ora Marco Castoldi se la prende con il primo cittadino del comune di Monza e dice: “Non metterò mai più piede nella città che mi ha tradito, umiliato, violentato sotto gli occhi di tutti, senza che nessuno abbia mosso un dito".
E ancora: "Monza ha negato il rispetto a un uomo che ha solo e sempre portato le sue origini nel palmo di mano e prestato servizio alla comunuità gratuitamente e amorosamente”.
In suo aiuto era intervenuto il critico d’arte Vittorio Sgarbi che aveva messo a sua disposizione il secondo piano di Palazzo Savorelli a Sutri, cittadina della Tuscia di cui è sindaco. Ma l’opposizione si è opposta. E ora il cantante potrebbe cambiare destinazione finale da Sutri a Nepi.
Il commento di Vittorio Sgarbi
"L'opposizione consiliare ha manifestato una inaudita ostilità contro il musicista, evocando, addirittura, il ricorso a denunce penali - ha detto Vittorio Sgarbi-. Purtroppo sono prevalsi pregiudizi e ignoranza. Non si trattava di dare una casa a Morgan dove dormire o mangiare, ma di ospitare il suo studio-museo, cioè strumenti musicali, dischi, libri, spartiti musicali, cimeli della storia del rock, opere d'arte. Invece una opposizione ottusa lo ha ha messo sullo stesso piano di uno che reclama un alloggio popolare, facendolo apparire come un privilegiato”.
Sgarbi annuncia anche che l’artista, se lo vorrà, troverà comunque ospitalità vicino a Sutri: “Da Nepi hanno manifestato la disponibilità ad accogliere lo studio-museo di Morgan. A questo punto la scelta spetta al musicista”.