rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Vip

Tim Roth: "Mio nonno ha violentato me e mio padre"

L'attore e regista inglese, famoso per i suoi ruoli ne 'Le Iene' e 'Pulp Fiction', ha spiegato al quotidiano 'The Guardian' qual è stata la ragione che lo ha incoraggiato a dirigere il suo primo film 'Zona di guerra': "È stato un modo per esorcizzare i miei demoni"

È una confessione drammatica quella rilasciata al Guardian dall'attore e regista britannico Tim Roth, costretto a subire abusi quando era solo un bambino e a tacere. 

"Mio padre ha subito violenza. E anche io, ma non sono stato abusato da lui. Sono stato violentato dal suo aggressore: suo padre. Era un fottuto stupratore. Ma nessuno parlava. Nessuno sapeva cosa fare. Ecco perché ho fatto Zona di guerra" ha confidato l'interprete di ruoli di successo nei film 'Le Iene' e 'Pulp Fiction', spiegando così il motivo per cui ha girato la sua pellicola nel 1999.

L'attore 55enne aveva già raccontato d'essere stato vittima di abusi sessuali, ma è stato solo adesso, in occasione della presentazione della serie tv Rillington Place, che ha fatto chiaramente il nome del nonno.

Ha spiegato che il padre, giornalista Ernie Smith, aveva lasciato il partito comunista inglese nel 1970 perché "disgustato" da molestie che aveva visto consumarsi fra compagni: "Era un ragazzo abusato, mio ​​padre. Ha passato una terribile infanzia e ha preso sul serio quella merda".

"Se sei sopravvissuto a un abuso e hai la possibilità di raccontare una storia su questo argomento, allora puoi davvero dire la verità" aveva raccontato al Daily Mail senza svelare l'identità dell'orco che lo aveva violentato: "È stata una fantastica opportunità per me, per esorcizzare un sacco di demoni. Sono molto orgoglioso del film e orgoglioso del fatto che è anche stato utilizzato come strumento didattico".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tim Roth: "Mio nonno ha violentato me e mio padre"

Today è in caricamento