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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I musei italiani consumano troppa energia, Avvenia: "Riqualificare"

Il consumo energetico è aumentato del 50% rispetto agli anni '80. Tante le soluzioni che si possono mettere in atto per invertire la rotta. Alcuni Stati hanno già iniziato

I musei italiani sono spreconi: il consumo energetico dei musei è aumentato del 50% rispetto agli anni '80, in contro tendenza rispetto al settore industriale che nel suo complesso ha registrato nello stesso periodo una riduzione dei consumi del 12%. A metterlo in evidenza è Avvenia, leader nazionale nel settore della white economy e dell'efficienza energetica, secondo cui è arrivato il momento di dare inizio alla riqualificazione.

Osserva Avvenia: "Alcune strutture sono state costruite ancora prima dell'entrata in vigore delle prime normative sul risparmio energetico del 1976. Certo, nei musei dove gli spazi sono spesso molto ampi, per illuminare, per climatizzare e per proteggere le opere d'arte si consuma una quantità di energia molto alta. Ma proprio perché particolarmente energivori adottando appropriate misure di efficientamento energetico i musei possono risparmiare moltissimo: basti pensare che un semplice intervento sui sistemi di illuminazione può consentire un risparmio di più della metà dei costi elettrici".

Cosa fare allora? Diverse le soluzioni che si possono mettere in atto: l'utilizzo dell'illuminazione naturale; l'attenzione ai sistemi di ombreggiatura; l'adozione di adeguate misure di isolamento termico; l'impiego di riscaldamento radiante a bassa temperatura (pavimenti radianti).

La riqualificazione è l'unica soluzione in grado di consentire benefici ambientali, vantaggi occupazionali e perfino un immediato controvalore economico attraverso l'accesso al sistema dei titoli di efficienza energetica, che va a sommarsi al risparmio derivante dal minore e migliore uso delle risorse.

Alcuni Stati hanno già iniziato il cambio di rotta. Tra questi anche il Vaticano, che nel lontano 1971 ha installato un sistema di pannelli in calcestruzzo armato che ombreggiano la Sala Nervi, aula delle udienze pontificie, permettendo un notevole risparmio sui costi energetici. A partire dal 2008, inoltre, la Sala Nervi è stata dotata di un potente impianto fotovoltaico installato sul tetto, in grado di coprire oltre al fabbisogno energetico della sala stessa anche quello di buona parte degli edifici limitrofi.

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