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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il Governo finanzia le rinnovabili e punta sulle aziende italiane, in arrivo 9 miliardi di euro

Il ministro Calenda ha firmato il decreto. Renzi: "Siamo in prima linea in Europa". Possibile joint venture tra Eni e Enel per un'Italia più verde

Nove miliardi in 20 anni per potenziare le energie rinnovabili. E' questo l'importo, che il Governo stanzierà per mettere in atto la sua strategia verde, presentata questa mattina a Palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi. Diversi i pacchetti di interventi che il Governo ha inserito in un decreto del ministero dello Sviluppo economico firmato oggi da Calenda.

"Galletti ha presentato i bandi aperti, per un valore di 900 milioni e Calenda ha firmato il nuovo decreto che vale 9 miliardi nei prossimi vent'anni. L'Italia del futuro ha bisogno di ‪#‎energienove‬ per utilizzare un bellissimo riferimento del nostro passato: siamo leader in questo settore e lo saremo sempre di più a condizione di smettere di lamentarci. E continuare a innovare", il commento postato dal premier a conferenza conclusa su Facebook. 

"Abbiamo firmato l'accordo di Parigi non perchè faceva figo, ma perchè è un pezzo della scommessa di questo Paese", ha detto il presidente Renzi durante l'incotro. "Abbiamo aspettato la fine delle polemiche sul referendum sulle trivelle e delle polemiche sulle amministrative per presentare il lavoro di squadra che questo governo intende fare, partendo innnazitutto dalle aziende. Eni ed Enel sono la prima e seconda azienda del Paese per lavoratori e fatturato: hanno ingegneria e innovazione tali da essere leader a livello mondiale, ma hanno contemporaneamtne la possibilità di partire a livello territoriale nel nostro Paese". Il Governo punta proprio sulle aziende italiane leader nel settore energetico, tra cui rientra anche Terna, per mettere in atto questa svolta verde. E proprio per essere più forti gli amministratori delegati di Eni e Enel stanno già discutendo su una possibile joint venture. 

Ecco il piano del Governo per le aziende dell'energia italiane. "Eni investirà da Manfredonia a Gela, da Venezia alla Sardegna nelle rinnovabili. E non si disimpegna dalla chimica verde. Enel ha pronti oltre due miliardi sui contatori digitali e altrettanti per le rinnovabili. Entrambe le aziende sono impegnate in accordi universitari di grande profilo con Politecnici italiani. Terna impegnerà un miliardo all'anno per i prossimi quattro anni nella distribuzione, dopo l'inaugurazione dello scorso maggio del ponte "sotto" lo Stretto di cui vi ho già dato conto qui su Facebook. 

"Siamo all'avanguardia sull'innovazione, sulla gestione del futuro sull'energia, dobbiamo essere orgogliosi. Il pianto per cui noi nelle energie rinnovabili non siamo in prima linea deve finire. Essere all'avanguardia vuol dire cambiare sempre, costantemente. Tutti insieme possiamo lavorare per far sì che l'Italia" sia il Paese più innovativo abbiamo le competenze per riuscirci", sottolinea il presidente del Consiglio.  

I nuovi incentivi, sottolinea il ministro Calenda "verranno comunque erogati nel rispetto del tetto complessivo di 5,8 miliardi di euro annui previsto per le energie rinnovabili, diverse dal fotovoltaico, oggi in bolletta"; verranno assegnati attraverso procedure di aste al ribasso differenziate per tecnologia per gli impianti di grandi dimensioni, mentre gli impianti inferiori a tale soglia dovranno chiedere l'iscrizione ad appositi registri. Lo schema di decreto era stato preventivamente autorizzato dalla Commissione Europea per garantirne la compatibilità con le linee guida sugli aiuti di Stato in materia di energia e ambiente. Il decreto garantisce incentivi specifici per ciascuna fonte. In particolare "alle tecnologie 'mature' più efficienti (come l'eolico) viene assegnata circa la metà delle risorse disponibili. La restante parte è equamente distribuita tra le tecnologie ad alto potenziale, con forti prospettive di sviluppo e penetrazione sui mercati esteri (come il solare termodinamico), e alle fonti biologiche il cui utilizzo è connesso alle potenzialità dell'economia circolare".

"Non sopporterò paragoni con altri Paesi che hanno performances ambientali assolutamente non migliori delle nostre sulle energie rinnovabili", sottolinea il ministro dell'Ambiente Galletti evidenziando che la Germania punta ancora sul carbone, la Francia sul nucleare, mentre in Italia si sta realizzando una transizione verde. Secondo il ministro, il gas è una parte importante della transazione verso un'economia verde che questo Paese ha già intrapreso.

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