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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'INDAGINE

Etichette energetiche, ancora non ci siamo: un elettrodomestico su 5 consuma di più

A dirlo uno studio indagine condotto negli ultimi tre anni da MarketWatch e portato avanti da un consorzio di associazioni ambientaliste e consumeriste europee, tra cui Legambiente e Movimento di difesa del cittadino. 18 prodotti su 100 sono risultati non conformi alle leggi europee sull'efficienza

Le etichette energetiche degli elettrodomestici continuano a non dire il vero: ben una su cinque mente dichiarando consumi inferiori a quelli reali. A dirlo è un'indagine condotta negli ultimi tre anni da MarketWatch, un progetto cofinanziato dalla Commissione europea e portato avanti da un consorzio di associazioni ambientaliste e consumeriste europee, tra cui Legambiente e Movimento di difesa del cittadino, che si occupa di testare l'efficienza energetica degli apparecchi elettronici e che si è concluso dopo tre anni di test. La situazione è leggermente migliorata rispetto al mese di luglio, quando Legambiente aveva diffuso i primi dati emersi dallo studio, ma ancora non ci siamo.

Dal frigo alla lavatrice, dalla lampadina al microonde, un quinto degli elettrodomestici che si trovano nelle case europee consuma più energia di quanto reclamizzato dai produttori. Test di laboratorio hanno portato a scoprire un modello di aspirapolvere con consumi del 54% superiori a quelli indicati sulla confezione, un frigo che usa il 12% in più dell'elettricità, una lavastoviglie che necessita di due cicli di lavaggio per pulire correttamente i piatti e una lampadina a Led del 20% meno luminosa di quanto dichiarato. Nel complesso, 18 prodotti su 100 sono risultati non conformi alle leggi europee sull'efficienza. Stando agli esperti, ogni anno nel Vecchio Continente si perdono oltre 10 miliardi di euro di risparmi energetici a causa di produttori e rivenditori che non rispettano le norme Ue. Ciò va ad intaccare i 465 euro di risparmi medi annuali in bolletta promessi entro il 2020 alle famiglie europee dalle misure contenute nelle direttive Ecodesign ed Etichetta Energetica. 

“Chi compra questi prodotti, tutti acquistabili online in Italia e molti anche nei negozi convenzionali, pensa di acquistare un prodotto efficiente, invece viene deluso – dichiara Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente -. Abbiamo testato prodotti sospetti, è vero, e probabilmente, purtroppo, non sono nemmeno gli unici sul mercato a non rispettare la normativa. E’ necessario che il governo stanzi fondi e risorse per mettere in condizione il ministero dello Sviluppo Economico e le Camere di Commercio di svolgere il proprio lavoro di controllo di mercato al meglio, punendo chi vende prodotti con dichiarazioni mendaci che fanno male all’ambiente e al portafoglio”.

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