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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ricerca scientifica

Eni Award premia la ricerca scientifica al Quirinale, i vincitori dell'edizione 2015

Ecco chi si è aggiudicato l’ottava edizione del premio istituito nel 2007 e divenuto nel corso degli anni un punto di riferimento a livello internazionale nei campi dell'energia e dell'ambiente. Presenti alla cerimonia Emma Marcegaglia, Claudio Descalzi e Sergio Mattarella

Premiati i vincitori di Eni Award 2015, ricercatori e scienziati  che si sono distinti nella ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente. La cerimonia si è svolta questa mattina al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente di Eni Emma Marcegaglia e dell'amministratore delegato Claudio Descalzi.

"L’Eni Award è cresciuto in partecipazione e rilevanza nel corso degli anni fino diventare un punto di riferimento riconosciuto a livello internazionale dello stato dell’arte nella ricerca energetica e ambientale", ha dichiarato la Marcegaglia nel corso del suo intervento d'aperura. La partecipazione coinvolge atenei, laboratori e industrie di tutto il mondo e quest'anno sono stare 658 le candidature ricevute nelle 4 sezioni principali, più del 60% provengono da fuori Europa e anche la quota di proposte in arrivo da paesi emergenti è in costante crescita anno dopo anno.

"Quest’anno più che mai è evidente l’interesse sempre maggiore verso le energie rinnovabili e la protezione dell’ambiente, categorie nelle quali sono state raccolte circa il 70% delle candidature. Questo trend - ha continuato il Presidente - fa ben sperare perché la ricerca scientifica continui a fornire all’industria tecnologie sempre più pulite per garantire al nostro sistema energetico un futuro maggiormente sostenibile. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che gli idrocarburi resteranno parte del mix energetico per molti anni e sono pertanto fondamentali, anche in questo settore, innovazioni in grado di facilitarne lo sfruttamento e ridurne l’impatto ambientale".

E a proposito di idrocarburi, a margine della cerimonia, proprio l'ad Descalzi in merito al mega giacimento nell'artico norvegese ha dichiarato che è tutto pronto per dare il via al progetto Goliat.  "Trattandosi del mare di Barents, siamo in presenza di un ecosistema sensibile e per questo stiamo facendo i soliti test di sicurezza per fare le cose al meglio", ha spiegato. Si è parlato anche del maxi giacimento di gas scoperto in Egitto. "Stiamo valutando il progetto e negoziando con le autorità egiziane per l'operatività. Riprenderemo la perforazione in gennaio-febbraio e prima di maggio-giugno 2016 non saremo in grado di dire se ci sono fatti nuovi", ha affermato l'ad di Eni.

Ecco a chi è stato assegnato il premio Energie rinnovabili. E' stato assegnato a Mercouri Kanatzidis, della Northwestern University di Evanston (Illinois, USA), la cui ricerca concerne lo sviluppo di nuovi semiconduttori allo stato solido capaci di recuperare il calore disperso e convertirlo direttamente in energia elettrica. Più precisamente la novità risiede nell’aver "nanostrutturato" il materiale di questi semiconduttori termoelettrici, ovvero l’avervi aggiunto nanocristalli con determinate composizioni i quali, ad alte temperature, portano ad un incremento significativo delle prestazioni. In pratica è stato infranto il record, che resisteva da 40 anni, di efficienza nella conversione calore-elettricità e si sono fornite le basi di conoscenza per ulteriori sviluppi, fra cui la realizzazione di veri e propri generatori termoelettrici. E’ stato stimato che le tecnologie sviluppabili a valle del lavoro del prof. Kanatzidis potrebbero consentire il recupero di almeno 50 GW su scala globale.

Il Premio Protezione dell’ambiente. E' andato a Menachem Elimelech, professore della Yale University. Il prof Elimelech è considerato un EniAward_vincitori-3pioniere nell’applicazione del processo di "Forward Osmosis" per la desalinizzazione di acque ad alta salinità, più efficiente ed a basso consumo energetico rispetto alle tecnologie di desalinizzazione attuali.

Il premio Nuove frontiere degli idrocarburi. E' stato assegnato per la sezione Upstream a Johan Olof Anders Robertsson, dell’ETH di Zurigo per la ricerca, svolta insieme a Dirk-Jan van Manen, Ali Özbek, Massimiliano Vassallo e Kemal Özdemir, focalizzata sullo sviluppo di una tecnologia innovativa di acquisizione e modellazione dei dati di prospezione a mare con metodi acustici (sismici), capace di superare gli attuali limiti di visualizzazione e caratterizzazione delle caratteristiche del sottosuolo nel pieno rispetto dell’ambiente.

Il premio Downstream. E' stato attribuito a Helmut Schwarz della Technische Universität Berlin che ha studiato la trasformazione del metano in idrocarburi più pesanti (ad esempio etano/etilene) o ossigenati (ad esempio metanolo, formaldeide), fenomeno in grado di rendere fattibile lo sfruttamento delle enormi riserve di gas naturale, come quella appena scoperta in Egitto, e il suo trasporto alle aree geografiche di utilizzo. 

I due premi Debutto nella ricerca, riservati a ricercatori under 30 che hanno conseguito il dottorato di ricerca in una università italiana. Sono stati assegnati a Daniela Meroni, la cui tesi affronta l’applicabilità nei processi di risanamento ambientale del biossido di titanio (TiO2) individuando soluzioni per la realizzazione di fotocatalizzatori TiO2 più efficienti per l’abbattimento di inquinanti contenuti nell’aria (VOCs) e nell’acqua, e a Margherita Maiuri, la cui tesi studia i meccanismi primari che governano la raccolta di radiazione solare tramite l’osservazione spettroscopica di impulsi ottici ultracorti.

"La ricerca è un pilastro fondamentale della nostra strategia, ogni anno Eni investe circa 200 milioni di euro in ricerca e sviluppo, abbiamo circa 500 persone  dedicate presso i nostri Centri di Ricerca che ci hanno consentito di registrare più di 8 mila tra brevetti e domande di brevetti", ha commentato l'amministratore delegato Claudio Descalzi.

"L’innovazione è un elemento chiave per rendere possibile l’accesso a nuove risorse energetiche, migliorarne il recupero e l’efficienza di utilizzo, riducendo allo stesso tempo l’impatto sull’ambiente. E la leva tecnologica sarà essenziale per accompagnare la società in un processo di trasformazione energetica che porterà il mondo al sempre maggior utilizzo del gas naturale e, nel lungo termine, delle fonti energetiche rinnovabili", ha concluso.

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