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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il futuro del pianeta è rinnovabile: energia green al 100% entro il 2050

Secondo il nuovo rapporto pubblicato oggi dall'associazione ambientalista Greenpeace, l'investimento necessario per l’abbandono dei combustibili fossili sarebbe vantaggioso economicamente e creerebbe posti di lavoro. Ecco perchè

Nel 2050 il pianeta potrebbe soddisfare interamente il proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili. A dirlo è Greenpeace che con “Energy Revolution 2015 – 100% renewable energy”, il nuovo rapporto pubblicato oggi dall'organizzazione ambientalista dimostra come questo scenario non solo è possibile ma anche conveniente: l’investimento necessario per raggiungere questo obiettivo, circa mille miliardi di dollari l’anno, sarebbe più che ripagato dai futuri risparmi derivanti dall’abbandono dei combustibili fossili, circa 1.070 miliardi di dollari l'anno.

Le precedenti edizioni del rapporto danno forza a questa tesi: hanno descritto scenari molto vicini a quanto si è poi verificato nella realtà. Entro quindici anni la quota di rinnovabili elettriche a livello mondiale potrebbe triplicare, passando dall’attuale 21 per cento al 64 per cento. Questo consentirebbe di diminuire le emissioni da 30 giga tonnellate annue a 20 giga tonnellate entro il 2030, anche tenendo conto del rapido sviluppo di nazioni come Brasile, Cina e India.

"I settori del solare e dell’eolico sono ormai sufficientemente maturi per poter competere a livello di costi con l’industria del carbone. Ed
è molto probabile che entro il prossimo decennio supereranno quest’ultima anche in termini di occupazione e di energia fornita", spiega Sven Teske di Greenpeace, primo autore del rapporto. "È responsabilità del settore dei combustibili fossili prepararsi ad affrontare questi cambiamenti. I governi, d’altra parte, devono gestire la dismissione del comparto dei combustibili fossili, già in atto e destinata a diventare sempre più rapida. Ogni ulteriore euro investito da governi e aziende in nuovi progetti legati alle fonti fossili è un investimento ad alto rischio, che potrebbe comportare perdite economiche", continua l'ambientalista.

Più posti di lavoro. La sola industria del solare produrrebbe più occupazione di quanto fa oggi quella del carbone, occupando 9,7 milioni di persone al 2030, più di dieci volte rispetto a quanto accade oggi. Nello stesso periodo i posti di lavoro nell’eolico potrebbero crescere fino 7,8 milioni. "Non possiamo permettere che le lobby dei combustibili fossili ostacolino il passaggio verso le energie rinnovabili, ovvero la soluzione più efficace ed etica per un futuro energetico pulito e sicuro", afferma Kumi Naidoo, Direttore esecutivo di Greenpeace international. "Vorrei invitare tutti quelli che dicono non si può fare a leggere questo rapporto, e riconoscere che una rivoluzione energetica per un futuro 100 per cento rinnovabile si può fare, si deve fare, e sarà un bene per tutti". conclude.

Il vertice sul clima. Si terrà, tra meno di tre mesi, a Parigi e offrirà ai leader mondiali la possibilità di adottare le misure necessarie e fondamentali per contrastare i cambiamenti climatici, accelerando la trasformazione già in corso nel settore energetico e chiudendo per sempre l’era dei combustibili fossili. Greenpeace chiede che "l'accordo sul clima consegni una visione a lungo termine che contempli la totale eliminazione di carbone, petrolio, gas e nucleare entro il 2050, assicurando così un futuro 100 per cento rinnovabile per tutti".

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