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Venerdì, 29 Marzo 2024
Green economy

La Green economy ricompatta il Paese: superata la differenza tra Nord e Sud

Nella top ten della classifica stilata da Fondazione Impresa troviamo 4 regioni del Nord, 3 del Centro e 3 del Mezzogiorno. Fanalino di coda la Sicilia

La Green Economy ricompatta il Paese. A dirlo è la classifica stilata da Fondazione Impresa che restituisce la fotografia di un’Italia “a macchia di leopardo”: ai primi 10 posti della classifica si trovano 4 regioni del Nord (Trentino Alto Adige 1°, Valle d’Aosta 3°, Veneto 9° ed Emilia Romagna 10°) 3 del Centro (Marche 2°, Toscana 5° e Umbria 7°) e 3 del Mezzogiorno (l’Abruzzo è 4° ad un passo dal podio della Green Economy, la Basilicata è al 6° posto e la Calabria all’8°). Le regioni del Mezzogiorno, quindi, non ottengono come spesso accede nelle “classiche” socio economiche unicamente piazzamenti negativi tant’è che tra le 6 regioni meno green d’Italia si individua un grande fetta del Nord Ovest (Lombardia 15° e Liguria 18°) il Lazio (19°, al penultimo posto e nettamente in controtendenza rispetto al risultato delle regioni del Centro Italia) e “appena” tre regioni del Sud (Puglia 16°, Campania 17° e Sicilia che chiude la classifica al 20° posto). 

L'analisi del podio. Il Trentino Alto Adige domina la classifica. E' il leader assoluto nelle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazioni energetica (51,5 ogni 1.000 abitanti, più del doppio della media italiana che si “ferma” a 24,1) e per qualità ambientale dei prodotti (56,1 licenze ecolabel ogni 100 mila imprese vs il 6,0 del caso Italia). Il 2° posto per le Marche è determinato da due leadership assolute: la regione fa registrare sia la potenza solare-fotovoltaica in conto energia installata più elevata d’Italia (654,8 Kw ogni mille abitanti) sia il più elevato numero di punti vendita di prodotti biologici (16,0 ogni 100 mila abitanti). Ottimi anche i posizionamenti nella qualità ambientale dei prodotti (4° per licenze ecolabel), raccolta differenziata (4° posto, nel 2013 ha superato il 55%) e alloggi-agrituristici (5°). Al 3° posto la Valle d’Aosta che fa registrare ben 4 primi posti assoluti: energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, carbon intensity, qualità ambientale delle organizzazioni/imprese e più bassa percentuale di famiglie che dichiarano sporcizia nelle strade (12,1% vs 28,6% della media italiana).

L’indice di Green Economy, attraverso cui è possibile stilare una “classifica” delle regioni italiane, è frutto dell’incrocio di 21 indicatori di performance afferenti ai principali settori interessati dalla green economy: energia, imprese/edilizia/prodotti, agricoltura, turismo, trasporti/ mobilità e rifiuti. Fondazione Impresa ritiene, infatti, che questi siano i settori nei quali un nuovo modello di sviluppo possa trovare uno spazio significativo di crescita in Italia. I dati alla base dello studio sono stati tratti da fonti ufficiali (Istat, Terna, Sinab, Enea, GSE, etc.) sulla base delle informazioni statistiche disponibili a fine novembre 2014.

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