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Venerdì, 29 Marzo 2024
VERSO LA COP21

Clima, la proposta del ministro Galletti: "Alziamo il contenimento a 1,5 gradi"

L'obiettivo dell'Ue è contenere il riscaldamento globale entro i due gradi. Il ministro dell'Ambiente, intervenuto alla pre-Cop21, incontro propedeutico alla conferenza sul clima di Parigi, propone di osare di più: "Non è certo che la soglia dei 2 gradi nel tempo sarà sufficiente a scongiurare i cambiamenti climatici"

Alzare l'obiettivo del contenimento del riscaldamento globale da 2 a 1,5 gradi, come richiesto da alcuni Paesi, in particolare dalle piccole isole che altrimenti rischiano di scomparire a causa dei cambiamenti climatici. E' questa la proposta ambiziosa lanciata dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti a Parigi durante la pre-Cop21, l'incontro che si è tenuto da domenica 8 fino a martedì 10 novembre in vista della Conferenza sul clima al via, sempre nella capitale francese, dal 30 novembre e in programma fino all'11 dicembre.

"A Parigi ogni Paese dovrà venire con l’obiettivo di salvare il Pianeta: è un problema che riguarda tutti e nessuno dovrà restare a terra", ha dichiarato il ministro che ha ribadito la sua volontà di  "insistere affinché nell’accordo finale ci siano il taglio di emissioni del 50% entro il 2050 e la neutralità delle emissioni entro fine secolo".

L’ultimo accordo sul clima, quello di Kyoto. Spiega Galletti che "ha visto la sottoscrizione solo dei Paesi che coprivano il 13% delle emissioni. Noi eravamo tra quelli e gli impegni presi li abbiamo rispettati. Anche se si tratta di impegni comunque limitati nella globalità.  Oggi, a 18 anni di distanza da quell’accordo, ci apprestiamo ad andare a Parigi con contributi nazionali supportati da impegni già resi espliciti da parte di tutti i Paesi che coprono ad oggi il 95% delle emissioni mondiali. Dunque, dal 13% siamo passati al 95% e ci sono le condizioni per coprire il 100% o almeno avvicinarci molto a questo dato. La sensibilità verso questo problema, per fortuna, è assolutamente diversa e con tante implicazioni. Prima di tutto il grande messaggio che si trasmette all’economia mondiale: se tutti i Paesi si impegnano verso il raggiungimento di un determinato obiettivo, allora anche i mercati dovranno adeguarsi".

I vincoli a cui l'Italia ha già detto sì. "La nostra posizione - afferma Galletti - è chiarissima:  abbiamo firmato un accordo tra tutti i 28 Paesi europei che impone la riduzione di co2 entro il 2030 di almeno il 40% ed è un obiettivo vincolante, con sanzioni. Quindi, indipendentemente da quello che capiterà a Parigi, noi l’obiettivo lo abbiamo già fissato e andremo alla Cop21, sia come Paese che come Ue, chiedendo a tutti gli altri Stati di impegnarsi almeno quanto ci siamo impegnati noi e con le stesse garanzie che stiamo offrendo. Dunque, la nostra posizione è già concordata, si tratta di una posizione che ci vincola e ci permette di andare a Parigi dando il buon esempio, perché noi da questo punto non torniamo più indietro".

IL COLLEGATO AMBIENTALE. Sempre in tema d'ambiente l'Italia sta portando avanti l'iter del collegato ambientale che lo scorso 4 novembre ha avuto il via libera dell'Aula del Senato con 156 sì, 85 no e 14 astenuti. Il provvedimento, che prevede di stanziare 35 milioni di euro per promuovere la mobilità sostenibile nelle città e combattere così l'inquinamento, deve ora tornare all'esame della Camera.

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