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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Turismo sostenibile, gli indicatori per definirlo

In Italia è nata la Carta del Club delle Vele, con la quale gli amministratori del settore hanno preso degli impegni. La Commissione Europea invece ha creato tutta una serie di strumenti come il marchio di qualità ecologica e il sistema comunitario di ecogestione. Scopriamoli insieme

La definizione più completa è quella dell’Organizzazione mondiale del turismo: “il turismo sostenibile è quello capace di soddisfare le esigenze dei turisti e delle regioni ospitanti, facendo in modo che le tutte le risorse economiche, sociali ed estetiche mantengano l’originaria integrità culturale, rispettino i processi ecologici essenziali la come la diversità biologica e i sistemi di vita delle aree in questione.” In sostanza un turismo sostenibile è quello in cui gli equilibri tra il territorio, con tutte le sue peculiarità, e i bisogni dei turisti siano ben bilanciati, mantenendo il più possibile integri tutti gli aspetti eco – ambientali presenti.  Un turismo sostenibile si basa dunque sulla responsabilità di tutti i soggetti che prendono parte a questo modello, da coloro che organizzano i viaggi alle strutture ricettive, agli ospiti. 

Gli indicatori europei. La Commissione Europea per la promozione dello sviluppo sostenibile ha creato diversi strumenti come il marchio di qualità ecologica UE (Ecolabel Europeo) e il sistema comunitario di ecogestione (EMAS). Oltre a ciò ha già introdotto dei veri indicatori con i quali si riesce a monitorare, gestire e migliorare la sostenibilità delle diverse mete turistiche. Questi indicatori, in seguito ad una approfondita raccolta di dati, riescono a descrivere le diverse aree di sviluppo del turismo in un determinato territorio. Il primo indicatore è quello che riguarda la “Gestione della destinazione” che si ottiene calcolando come le politiche pubbliche siano state attuate per realizzare un turismo sostenibile non tralasciando la gestione delle singole imprese turistiche, l’informazione data agli ospiti e il loro grado di soddisfazione. Gli altri indicatori riescono a definire: il valore economico, calcolando flusso turistico e i risultati delle varie imprese; l’impatto sociale e culturale, dall’uguaglianza dei sessi tra coloro che sono occupati nel settore fino alla valorizzazione del patrimonio culturale e infine l’impatto ambientale. Quest’ultimo indicatore si ottiene dalla raccolta dei dati in merito a: la riduzione dell’impatto dei trasporti, il cambiamento climatico, calcolato sul numero delle imprese che si attivano alla mitigazione dello spreco energetico e riducendo l’emissione di CO2; la gestione dei rifiuti solidi, il trattamento delle acque reflue, la gestione dell’acqua e il consumo energetico in generale.

Nel 2014 in Italia è stata firmata anche la prima carta nazionale per un turismo sostenibile, promossa da Legambiente in collaborazione con il Touring Club Italia. Molti sindaci italiani hanno sottoscritto il protocollo che prevede un impegno importantissimo da parte delle varie amministrazioni che saranno giudicate sulla base di diversi parametri, in primis quelli di sostenibilità ambientale (raccolta differenziata, mobilità sostenibile, tutela del paesaggio, efficienza energetica).  “La Carta del Club delle Vele”, è questo il nome del documento, si pone come obiettivi primari quelli di valorizzare le bellezze italiche, tutelandone il territorio, e rilanciando le buone pratiche ambientali dimostrando come queste scelte  si ripercuotono positivamente anche sull’economia. 

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