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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Mobilità sostenibile: Italia prima per numero di auto a gas

Ad affermarlo è il rapporto “Green economy e veicoli stradali: una via italiana”, redatto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con la collaborazione di Assogasliquidi Federchimica e del Consorzio Ecogas e presentato questa mattina a Roma

Aumenta il numero delle auto a gas sul suolo italiano: tra il 2011 e il 2012 le immatricolazioni sono quasi triplicate passando da 5,55% al 13%. Ad affermarlo il rapporto “Green economy e veicoli stradali: una via italiana”, redatto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con la collaborazione di Assogasliquidi Federchimica e del Consorzio Ecogas e presentato questa mattina a Roma nella sala della Protomoteca al Campidoglio. Sicuramente un risultato molto positivo per l’ambiente se si pensa all’impatto, in termini di emissioni di Co2, scaturito dalle macchine a benzina. Un bel passo avanti, quindi, nello sviluppo di una mobilità più ecofriendly.

In questo settore l’Italia è la prima della classe: il nostro Paese, infatti, da anni punta sulla tecnologia motoristica del GPL e del metano e si trova, quindi, in una posizione di vantaggio competitivo per quote di mercato, rete di rifornimento e competitività della filiera industriale. “Attualmente, si legge nel rapporto, l’attuale stock di auto a gas circolante in Italia è in termini assoluti il più rilevante d’Europa, rappresentando il 76,8% del parco europeo per le auto a metano e il 26% per quelle a GPL”.

Oltre a definire lo stato dell’arte, lo studio fa un quadro delle prospettive di sviluppo di questo settore da qui al 2030. I risultati che si riscontrano sono positivi non solo per l’ambiente, ovviamente il primo a beneficiare di questa tecnologia, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale ed economico. Il settore, infatti, rappresenta un importante volano di occupazione per la green economy italiana. E i numeri parlano chiaro: si arriverebbe, infatti, al 2030 ad oltre 3,5 milioni di tonnellate di CO2 in meno, a 67 tonnellate di particolato e 21mila tonnellate di ossidi di azoto in meno. Dei numeri importanti sicuramente da non sottovalutare. Per non parlare dei livelli di occupazione che ammonterebbero, si legge nel rapporto, a +27.300 unità nel 2020 e +22.700 unità nel 2030. La produzione, infine, si legge nel rapporto, raggiungerebbe +5,0 miliardi di euro in media annua nel 2020 per poi scendere a +4,3 miliardi di euro nel 2030; il valore aggiunto si attesterebbe a +1,6 miliardi di euro nel 2020 e +1,3 miliardi di euro al 2030.

Non potevano mancare, ovviamente, proposte normative per favorire la crescita delle auto a gas: prima di tutto si suggerisce di estendere a tutto il territorio nazionale la disciplina, oggi applicata a discrezione delle singole regioni, di esentare i veicoli alimentati a gas dal pagamento del bollo per 5 anni. Ma anche, come si legge nel rapporto, “incentivare un patto per l’occupazione verde, un piano di azione per l’occupazione che andrebbe a toccare tutta la filiera del settore.

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