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Giovedì, 25 Aprile 2024
COME CAMBIARE ROTTA

Trasporto ferroviario, 5 proposte per rilanciare il settore e ridurre lo smog

A dettare le linee guide è Legambiente: "Le risorse esistono, non serve introdurre nessuna tassa"

Nonostante il trasporto ferroviario non funzioni benissimo ovunque, in Italia crescono coloro che scelgono questo mezzo per spostarsi. Lo dice il rapporto Pendolaria 2015 di Legambiente che spiega anche come la penisola sia spaccata in due: dove c'è l'alta velocità sono sempre più numerosi coloro che decidono di non utilizzare l'auto; mentre al Sud è tutta un'altra musica. "Dove si investe nel miglioramento del servizio le risposte positive ci sono", afferma l'associazione ambientalista che aggiunge "le risorse esistono". Ecco come secondo l'associazione si può cambiare questa situazione senza nuove tasse ma semplicemente avendo il coraggio di operare alcune scelte sulle priorità di investimento nei prossimi anni".

Le 5 semplici mosse che gioverebbero alla lotta al traffico e allo smog:

1) investire nella rete ferroviaria spostando il 50% degli investimenti previsti dal Contratto di Programma di RFI nei nodi urbani e nel Sud. Le risorse ci sono, bisogna muoverle dalle grandi opere alle città;

2) lanciare un programma di nuove linee di tram e metropolitana nelle città, attraverso un fondo da finanziare con 500 milioni all’anno da prendere dai sussidi all’autotrasporto (che valgono 3 miliardi di Euro all’anno attraverso l’esonero dell’accisa) e concentrando qui gli investimenti del Piano Juncker e della BEI che oggi prevedono di realizzare autostrade (come la pedemontana veneta, la pedemontana lombarda e la terza corsia della Serenissima (A4);

3) potenziare il servizio ferroviario regionale con 500 milioni di euro all’anno da destinare al fondo per il TPL e il trasporto ferroviario regionale dopo i tagli degli ultimi anni;

4) comprare nuovi treni, per cambiare la situazione nelle Regioni italiane servono infatti almeno 500 milioni di euro all’anno per dieci anni, attraverso un cofinanziamento Statale, regionale e utilizzando i fondi del Piano Juncker. Anche qui, le risorse ci sono e il Ministero delle Infrastrutture ha tutte le possibilità di spostarle dall’autotrasporto o dagli introiti delle concessionarie autostradali, dalle risorse previste per l’Anas. In parallelo le Regioni devono raggiungere una spesa pari al 5% del bilancio regionale, per potenziare i servizi e sostituire il materiale rotabile;

5) destinare il 5% del bilancio regionale per potenziare i servizi e sostituire il materiale rotabile.

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