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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente&Veleni

Shoppers non a norma, maxi sequestro nel salernitano: sanzioni per 80mila euro

Su 53 esercizi controllati, ben 19 rifilavano ai clienti buste non ecologiche. E così sono scattate le sanzioni: pesantissime. Ecco come riconoscere quella a norma

Sono stati sequestrati 18.000 shoppers in plastica per 80mila euro di sanzioni, nella nostra provincia: i carabinieri Forestali del Gruppo di Salerno, agli ordini del Tenente Colonnello Maria Gabriella Martino, hanno effettuato una campagna di controlli sugli “shoppers” in plastica non riutilizzabili/compostabili e sugli shoppers riutilizzabili, per verificare il rispetto della normativa ambientale che disciplina la commercializzazione dei sacchi per asporto merci.

Le verifiche sono state condotte presso esercizi commerciali di diversa tipologia ed in svariati comuni della provincia, con l’obiettivo di ridurre la dispersione delle buste in plastica nell’ambiente. I militari hanno ispezionato 50 esercizi commerciali ed accertato, presso 19 di questi, la commercializzazione di shoppers non conformi.

E' scattato, dunque, il sequestro di circa 18.000 shoppers e sono state elevate sanzioni amministrative per un importo pari ad 80.000 euro. Infatti, per chi commercializza, dietro pagamento o anche gratuitamente sacchetti non conformi o false “buste-bio”, le sanzioni amministrative vanno dai 2.500 euro fino ai 25.000 euro.

La legge. E' vietato commercializzare sacchetti di plastica non rispondenti ai requisiti tecnici del D.M. 18/03/2013, le cui caratteristiche consentono di ridurre drasticamente l’inquinamento da plastica, di migliorare la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti e la produzione di compost di qualità e di agevolare la riconversione dei tradizionali processi produttivi della plastica da fonti fossili.

Nota per il consumatore. E' opportuno ricordare che i sacchetti monouso biodegradabili e compostabili conformi alla legge che possono essere tranquillamente utilizzati per la raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti devono riportare la scritta “biodegradabile e compostabile”, la citazione dello standard europeo “UNI EN 13432:2002” ed il marchio di un ente certificatore.

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