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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Gli italiani ordinano pizza, dolci e gelato: il food delivery ai tempi del Coronavirus

Il food delivery ai tempi del Coronavirus è un servizio ritenuto importante o essenziale dal 90% degli intervistati da Just Eat, nell'ambito di un focus dedicato alle tendenze del food delivery, che risulta nel 59% dei casi una coccola da concedersi in questo momento difficile

Il food delivery segue le trasformazioni del momento e muta le sue tendenze. L'osservatorio nazionale Just Eat ha presentato i risultati del focus dedicato al Covid-19 per fotografare abitudini, gusti e priorità degli italiani, nuovi comportamenti e necessità, su un campione di oltre 30.000 intervistati. Il food delivery ai tempi del Coronavirus è un servizio ritenuto importante o essenziale dal 90% degli intervistati, tanto per chi è costretto in casa quanto per i ristoranti che così possono continuare a lavorare e il 60% vi fa ricorso in questo periodo.

Il 60% degli italiani intervistati rivela inoltre di ordinare cibo a domicilio in questi giorni, mentre chi non lo fa dichiara come motivazione principale di dedicarsi soprattutto alla cucina, passando molto tempo in casa. La pizza si conferma il piatto più ordinato, seguita da hamburger, sushi, pollo e cucina italiana. Una new entry assoluta è invece il gelato che si inserisce in classifica al quinto posto tra i cibi più ordinati nelle ultime tre settimane, a differenza dei trend dei periodi “più standard” quando sfiora ma non rientra in top 10.

Emergono inoltre trend specifici come la crescita dei menù dedicati al pranzo, utili per chi lavora da casa, quelli per i più piccoli (menù baby), dolci e sfiziosità, birre artigianali e qualche bottiglia di buon vino.

A ordinare sono più gli uomini delle donne (60% vs 56%), il primo motivo per farlo è regalarsi una coccola (59%), soprattutto per le donne (56%), ma anche una comoda alternativa all’andare a fare la spesa, limitando così il numero delle uscite (48%). Per chi è in smart working è pratico ordinare a pranzo o a cena non avendo tempo di cucinare (15%), soprattutto per gli uomini (56%), e per evitare le code ai supermercati e le attese per la spesa online (17%).

Esplorando poi le diverse fasce di età, emerge la voglia di staccare la spina con il food delivery ordinando qualcosa di goloso soprattutto per la fascia 18-25 anni, l’ordine a pranzo soprattutto per i giovani dai 26 ai 35 anni, l’evitare la coda ai supermercati o l’attesa per la spesa on-line per i 36-45 anni e un’alternativa all’andare a fare la spesa, limitando il numero di uscite, soprattutto per la fascia 45-54 anni.

"Stiamo facendo tutto il possibile per supportare i ristoratori che hanno deciso di cogliere questa opportunità, operando nel rispetto delle misure precauzionali. - commenta Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia - Crediamo che lo sviluppo del digitale abbia ancora un enorme potenziale legato al food delivery, basti pensare che in Italia ancora solo il 18% del mercato è appunto digitale. In questo momento nuovi clienti e nuovi ristoratori si sono avvicinati al take away digitale, cambiando radicalmente le proprie abitudini di consumo e di business, e ci aspettiamo che questo trend possa persistere anche dopo questo momento di difficoltà, proprio come potenziale di grande sviluppo e digitalizzazione anche del mercato della ristorazione.”

Anche il Delivery Report di Glovo analizza gli ordini di febbraio e marzo 2020 e mostra una crescita del 300% della spesa rispetto al periodo ante Covid-19 con un paniere che ai primi posti contiene lievito (+3mila%), farina (+2mila%), zucchero (+mille%), banane (+mille%), latte (+500%) e uova (+150%). “Non solo, quello che osserviamo è l’utilizzo dell’app per far sentire le persone più vicine – spiega Elisa Pagliarani, General Manager Glovo Italia – con consegne di piatti e dolci fatti in casa che viaggiano da un angolo all’altro della città, ma anche semplicemente degli ingredienti per cucinare insieme, oppure oggetti che si portano dietro messaggi carichi di empatia”. Il servizio spedizione ha registrato un aumento del 900% a marzo su febbraio.

In occasione del webinar "Ristorazione & delivery" di un paio di settimane fa, Elisa Pagliarani ha aggiunto: "I ristoratori che hanno deciso di mantenere attivo il sevizio di delivery hanno registrato una crescita a doppia cifra rispetto al periodo Pre-Covid. Abbiamo avviato una Survey sugli utilizzatori medi, che prima erano lavoratori con la necessità di impiegare il minor tempo possibile per pranzi e cene, oggi sono per lo più famiglie e studenti che richiedono pasti di gruppo. Per quanto riguarda le norme igieniche, l'intero comparto si è attrezzato con l'uso dei dispositivi di sicurezza, ovvero mascherine e guanti, con metodi di pick up e delivery sicuri, per esempio l'uso di gel igienizzanti, il disincentivo del pagamento in contanti e l'incentivo della firma digitale".

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