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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Crolla il mercato degli smartphone, è boom di app per videocall e ricette: i consumi digitali al tempo del Coronavirus

L’effetto quarantena sui consumi di internet mostra i suoi effetti, mutando inclinazioni e preferenze: in calo l'ascolto di musica in streaming, aumenta la fruizione di contenuti audiovisivi in streaming

Mentre il mercato degli smartphone fa i conti con il Coronavirus, l’effetto quarantena sui consumi di internet mostra i suoi effetti, mutando inclinazioni e preferenze. L'agenzia di consulenza Strategy Analytics lo ha definito il più grande calo di sempre nella storia degli smartphone, registrando a febbraio un -38% rispetto allo stesso periodo 2019. La fornitura e la domanda sono crollate in Cina - si legge nel rapporto - sprofondate in Asia e poi sono rallentate nel resto del mondo. Si è passati da 99,2 milioni di unità spedite a febbraio 2019 a 61,8 milioni di febbraio 2020. Apple starebbe infatti valutando la possibilità di rinviare di qualche mese il lancio dell'iPhone 12.

L'agenzia di consulenza di Boston traccia invece delle previsioni in netto rialzo per il mercato globale dei contenuti audiovisivi in streaming, stimando che a fine 2020 gli abbonamenti a Netflix e servizi analoghi raggiungeranno i 949 milioni di unità su scala globale, 47 milioni in più (+5%) rispetto a quanto stimato in precedenza.

"Un fattore significativo che influenza la futura crescita degli abbonamenti è l'impatto del Coronavirus, sia a breve che a lungo termine. - spiega l'analista Michael Goodman - Nel breve termine farà aumentare sia gli abbonamenti sia le visualizzazioni, poiché un numero crescente di consumatori manterrà la distanza sociale o sarà costretto alla quarantena. Nel medio-lungo termine, tuttavia, molto dipenderà dalla dal protrarsi della pandemia e dal conseguente danno economico. I consumatori dovranno prendere decisioni difficili su come spendere i loro soldi, e servizi come Netflix, Amazon Prime Video, Disney, per quanto meravigliosi possano essere, non sono essenziali".

L'epidemia di Coronavirus e l'obbligo di stare in casa sembra poi non favorire l'ascolto di musica in streaming. A suggerirlo sono i dati sull'uso di Spotify, leader mondiale della musica in abbonamento, analizzati dal sito americano Quartz. In Italia - scrive il sito - il 17 marzo l'ascolto delle 200 canzoni più popolari è diminuito del 23% rispetto al 3 marzo. La flessione sembra riflettere il fatto che situazioni comuni per l'ascolto di musica in streaming, ad esempio quando si va al lavoro o mentre si fa attività fisica, sono venute meno a causa delle misure messe in campo per contrastare l'epidemia.

A causa della netta crescita del traffico dati sulle reti in questi giorni di emergenza, Netflix, Youtube, Disney  e Amazon Prime hanno risposto alla richiesta del commissario europeo al Mercato Interno il francese Thierry Breton scegliendo di abbassare la qualità dello streaming per decongestionare le reti europee; nel frattempo la società di digital marketing AvantGrade.com registra un'impennata sulle ricerche Google di interesse sugli strumenti per studiare e lavorare da casa e sulle ricette di torte. Le classifiche dei download su iOS e Android poi parlano chiaro: ai primi posti si piazzano tutte le app di giochi e quelle per videocall da Zoom a Google Hangouts Meet fino a Houseparty, da Google Classroom a Microsoft Team fino a Skype.
 

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