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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Anche in Italia i droni sono "pronti al decollo" per un mercato da 100 milioni di euro

Sono 700 le imprese della filiera civile dei droni, principalmente piccoli operatori. Ma anche 650 aziende utilizzatrici hanno chiesto l’autorizzazione ENAC

Se dal Ces Las Vegas dello scorso gennaio, la rinomata fiera dell’elettronica che rappresenta l'appuntamento preferito per migliaia di appassionati di droni, giungono notizie futuristiche, anche Italia sembra che i droni siano “pronti al decollo”. Questo infatti il titolo della della ricerca dell'Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano, che individua un giovane mercato professionale italiano dei droni in netto rilancio: il fatturato del settore è stimato in 100 milioni di euro nel 2018, ancora limitato ma con grandi potenzialità poiché il 55% delle aziende evidenzia un significativo sviluppo negli ultimi 12 mesi e oltre due terzi prevedono forte crescita entro i prossimi 3 anni.

Ben 700 le imprese italiane della filiera professionale dei droni: l’86% sono operatori, ovvero aziende che offrono servizi a terzi utilizzando macchine proprie o a noleggio; 650 le aziende utilizzatrici (principalmente dei media e della costruzione di grandi opere) che hanno chiesto un’autorizzazione all’ENAC per svolgere attività con i droni. Da gennaio 2016 a fine dicembre 2019 si sono registrati complessivamente al portale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile 13.479 droni, con un incremento medio annuo del 13%.

"Il settore civile dei droni sembra avere tutte le caratteristiche per potersi sviluppare in Italia nei prossimi anni - affermano Alessandro Perego e Giuseppe Sala, rispettivamente Direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali -. Stiamo parlando di un mercato emergente, anche se ancora economicamente modesto e con aziende prevalentemente piccole, ma con un grande potenziale di crescita nei prossimi 3 anni. A livello applicativo i droni sono già impiegati in numerosi settori, come ad esempio l'agricoltura, la gestione di emergenze, il monitoraggio di territori a seguito di catastrofi naturali e nel settore delle utility per lo svolgimento di ispezioni e sopralluoghi. Sono invece ancora poche le applicazioni nei trasporti di merci e persone, soprattutto in ambito urbano".

Tra produttori di beni e fornitori di servizi, le aziende del settore sono circa 700, meno dell’1% del tessuto industriale del Paese. Il 55% ha sede nel nord Italia, soprattutto Lombardia (20%), Lazio (12%) ed Emilia-Romagna (9%). Si tratta principalmente di realtà di piccole o piccolissime dimensioni: il 77% ha meno di 10 dipendenti. Il 49% delle aziende è nato tra il 2013 e il 2018.

Tutti coloro che vogliano eseguire un’attività con i droni sul territorio italiano devono registrare il proprio aeromobile sul Portale di ENAC: da gennaio 2016 a fine dicembre 2019 sono stati registrati 13.479 droni, con un incremento medio annuo del 13%. “Gli ambiti di applicazione più maturi sono costituiti da ispezioni e sopralluoghi, che coprono la metà dei progetti operativi e il 39% delle sperimentazioni, e dal trasporto, in grande fermento ma ancora poca concreto. - dice Cristina Rossi Lamastra, Responsabile Scientifica dell’Osservatorio Droni - Poiché la tecnologia è ancora poco matura è difficile parlare di benefici e soprattutto quantificarli, ma coloro che hanno iniziato le sperimentazioni sottolineano un aumento della sicurezza, una riduzione dei tempi per svolgere le operazioni e una riduzione dei costi”.

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