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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cucina

Cinque cose da sapere sul pesce povero

Il pesce povero ancora oggi non gode di grande notorietà, eppure è una risorsa straordinaria del nostro mare. Di seguito alcune gustose ricette per assaporarlo al meglio

Nella categoria del pesce povero rientrano le seguenti specie: la prima è il pesce azzurro (l’acciuga, l’alletterato, la costardella, lo sgombro, la sarda, il sugarello, il tombarello), poi la boga, il cefalo, la corvina, il merluzzetto, la salpa, il sarago sparaglione, le trigliette e la zanchetta. Ci sono anche molluschi, crostacei e frutti di mare. Basti pensare a moscardini, totani, cozze e canocchie. Ecco alcune ricette:

Il sarago sparaglione alla graticola

Tra agosto e settembre il sarago sparaglione abbonda. Questo pesce dal corpo ovale non più lungo di 18 centimetri, si può cucinare in tanti modi: fritto, in bianco o al pomodoro. Ma è sulla graticola che dà il meglio di sé. Questa ne contiene 8-10 al massimo e va messa sopra una fornacella sul balcone di casa.

Il tombarello alla griglia

Il tombarello si pesca soprattutto nei mesi estivi. È un pesce non più lungo di 50 centimetri, di colore blu scuro che sfuma nel grigio piombo sul ventre e sui fianchi. Appartiene alla famiglia dei tonni e come questi ha carni saporite. Si può, dunque, tagliarlo a tranci e adagiarlo sulla griglia. Poi, una volta pronto, un’insalatina e del buon vino bianco arricchiscono la portata. Ma le ricette con questo tonnetto sono varie. Da provare anche le polpette di tombarello o il tombarello alla birra, alla mediterranea e al forno con patate e cipolle. A voi la scelta, il risultato è sempre valido.

La zanchetta fritta

La zanchetta – o anche suacia – è un pesce piatto di colore giallo o grigio semitrasparente. In pescheria la troviamo a novembre e le sue carni magre dal sapore delicato sono particolarmente indicate per i bambini. Per cucinarla basta friggerla. Quindi, dopo averla pulita per bene e infarinata, tuffiamo la zanchetta nell’olio bollente; la giriamo e rigiriamo per qualche minuto fino a farla dorare; infine, condiamo con un po’ di sale e se gradite qualche goccia di limone. La suacia, comunque, è un pesce eclettico. Con la zuppa o in un fritto di paranza, alla griglia o al forno, da autentico artista della tavola, le sue performance sono sempre una garanzia.

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