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Martedì, 19 Marzo 2024
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"Barbara D'Urso era iscritta all'Ordine, conosce le regole": quando lo share è più importante delle vittime

Il presidente dell'Odg, Enzo Iacopino, ha spiegato il motivo della denuncia contro la conduttrice di "Domenica Live" e "Pomeriggio Cinque": difendere i diritti di chi non ha più voce

Basta con la "tv del dolore", quella che spiattella i più atroci fatti di cronaca nera davanti a milioni di persone, scavando nella vita privata delle vittime che non possono più parlare e dei loro familiari che non hanno più la forza, e a volte, ancora peggio, neanche la capacità di difendere la memoria di chi purtroppo non c'è più. E' questa la "crociata" iniziata da Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei Giornalisti, che qualche giorno fa aveva promesso su Facebook di prendere provvedimenti contro certe "soubrette", paladine degli ascolti, un po' meno del rispetto del codice deontologico. Pioniera di quella che sembra essere una lunga serie, Barbara D'Urso, denunciata dall'Odg per esercizio abusivo della professione

Notizie della signora D'Urso? 
Nessuna, non l'ho sentita. Sono stato contattato da un gentile collega del Comitato di redazione di Videonews che sovraintende le trasmissioni di Barbara D'Urso. Mi ha manifestato la preoccupazione dei colleghi che lavorano lì. Gli ho detto che non ragiono per mucchi, i comportamenti sono personali. Non è assolutamnte una crociata contro Mediaset, ma bisogna finirla con questa vergogna".

L'esposto è indirizzato a due Procure, quella di Milano e quella di Roma, all'Agcom, al Garante per la protezione dei dati personali e al Comitato Media e minori. Cosa rischia la D'Urso?
Lo deciderà la Procura competente. In base alla legge esistente c'è un articolo, il 348 del Codice Penale, sull'esercizio abusivo della professione, non lo decido io. Io voglio solo che vengano difesi i diritti di chi non ha più voce per farlo e di chi non può. Nel caso della signora Ceste, oltre a lei, ci sono quattro ulteriori vittime incolpevoli, la più grande di 14 anni. Questa ragazza, così come i suoi fratelli, ha il diritto di non sentirsi violentata e insultata da certe insinuazioni e da certi ammiccamenti. Nella puntata di 'Domenica Live' del 16 novembre è stato intervistato Tony (il presunto amante di Elena Ceste, ndr) che recentemente, in due occasioni, era andato a prendere un caffè a casa della donna. La signora D'Urso gli ha detto 'Beh, però tu Tony ai carabinieri hai raccontato un'altra storia, non rispondere, mandiamo la pubblicità'. Alla ripresa Tony ha detto 'Non è vero che ho detto queste cose ai carabinieri' e in studio c'era un altro ospite, il fidanzato di Elena Ceste delle medie o addirittura delle elementari, pensa un po' che scoop, che continuava a far presente che la donna ha dei figli, i quali non dovrebbero vedere descritta in certi modi la madre morta e sentire domande simili. Ecco io voglio che si difendano questi diritti".

Su Rtl, durante la trasmissione "Password", ha raccontato che Barbara D'Urso era iscritta all'Ordine dei Giornalisti, ma poi si è cancellata per poter fare le pubblicità...
Da quello che mi dicono gli uffici dell'Ordine è così. Siccome c'erano dei procedimenti aperti perché faceva pubblicità e quindi rischiava di essere sanzionata, si è cancellata. Questo per dire che lei conosce benissimo quelli che sono i doveri deontologici, ma ci passa sopra per lo share. Non conosco la D'Urso, non mi è antipatica né simpatica, ma quel modo di fare informazione non mi piace".

A difendere Barbara D'Urso, seppure sia una sua acerrima nemica, è scesa in campo Selvaggia Lucarelli che in un post su Facebook ha evidenziato come sia necessario far rispettare il codice deontologico innanzitutto ai giornalisti, i primi a cavalcare la cronaca nera spettacolarizzandola. "Certi signori col tesserino scintillante non fanno meglio della D'Urso", questo il succo della Lucarelli.
Francamente questo sparare nel mucchio mi pare una cosa un po' facile. Se la signora Lucarelli, che ha i miei numeri e tutti i miei riferimenti, ritiene che qualche collega non si comporta bene basta che lo segnali. Qui non è un problema di difendere i giornalisti o meno, qui il problema è difendere i diritti di chi non ha più voce. Il guardonismo non lo accetto. Da qualche parte bisognava cominciare, lo abbiamo fatto e abbiamo già ottenuto i primi risultati. Stamattina 'Mattino Cinque' improvvisamente non ha più parlato di Elena Ceste... Un caso?".

La battaglia contro la "tv del dolore" è iniziata con la denuncia nei confronti della D'Urso, tra l'altro la prima a cui ha pensato la maggior parte degli utenti che su Facebook hanno condiviso e commentato positivamente il suo primo post nel quale prometteva provvedimenti. Chi è la prossima, o il prossimo?
Stiamo individuando tutti i direttori di rete e dei programmi, stiamo mandando loro una lettera di messa in mora. Se sono iscritti all'Ordine facciamo riferimento ai doveri deontologici, se non sono iscritti stiamo valutando ipotesi di reato per segnalarli alle autorità. Io non voglio alzare i toni, voglio solo difendere i diritti delle vittime".

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