"Il capitale umano": il film di Virzì fa infuriare la Brianza
L'ultimo film del regista livornese scatena la polemica. L'assessore leghista: "Ribelliamoci"
Un esordio pieno di polemiche quello dell'ultimo film di Paolo Virzì, "Il capitale umano", nelle sale da venerdì 10 gennaio. Il thriller noir con Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Luigi Lo Cascio e Fabrizio Bentivoglio fa infuriare la Brianza descritta dal regista livornese come "un paesaggio gelido, ostile e minaccioso".
Queste le parole utilizzate da Virzì durante un'intervista rilasciata a Repubblica e che hanno acceso la prima scintilla. "Grumi di villette pretenziose, ville sontuose dai cancelli invalicabili" ha detto il regista mandando su tutte le furie l'assessore leghista al Turismo e Sport della Provincia di Monza e Brianza, Andrea Monti, che si è sfogato sul suo blog: "Uno schiaffo a tanti piccoli brianzoli. Il mio 'ribelliamoci' - ha scritto Monti - non è un invito al boicottaggio, sarebbe stupido. E' piuttosto una protesta contro quella logica che da sempre mostra la Brianza come un modello negativo, un territorio abitato da gente arricchitasi velocemente. Non è così, questa è una mistificazione".
"Virzì - ha proseguito il leghista - probabilmente non conosce la Brianza e si è affidato a stereotipi. Il film per la realizazione ha ricevuto un contributo di 700mila euro dal ministero dei Beni Culturali e proprio la Brianza è una delle aree che più contribuisce a finanziare i bilanci di questo Stato, compreso il Ministero dei Beni Culturali".
La polemica è arrivata fino a Como. Paolo Virzì, infatti non si è risparmiato neanche quì: "Como esprime il degrado della cultura con quel suo unico teatro, il Politeama, chiuso e in rovina". Puntuale la risposta dell'assessore comunale alla Cultura, Luigi Cavadini, che ha manifestato tutta la contrarietà dei cittadini, offesi dalle parole di Virzì che ha poi precisato: "So che a Como si sono offesi per quello che ho detto a proposito del teatro Politeama abbandonato e del fatto che esprimesse il declino della cultura ma io nel film ho lavorato a Como come se avessi lavorato nel Connecticut tenendo fede al tema del libro di Amidon".
