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Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema

Al cinema '18 Regali', l'inno alla vita di Elisa Girotto

È la storia vera di una donna che, prima di morire a causa di un cancro, nel 2017, lascia alla figlia 18 regali da scartare fino al compimento della maggiore età. A collaborare alla sceneggiatura anche il marito Alessio Vincenzotto. Nel cast Vittoria Puccini, Edoardo Leo e Benedetta Porcaroli. La regia è di Francesco Amato

Se la storia di Elisa Girotto fosse solamente un film, e non una vicenda di vita reale, si accuserebbero gli sceneggiatori di aver ideato troppe concause nel tentativo di realizzare una trama ad effetto. Perché il destino è stato troppo crudele con lei, costretta a dire addio alla figlia di appena un anno a causa di un cancro al seno scoperto in gravidanza. Ed è stata straordinaria lei stessa, capace di combattere l'ineluttabilità della sorte lasciando in dono alla piccola 18 regali da scartare per ogni compleanno fino al raggiungimento della maggiore età. Un gesto semplice ed eroico al tempo stesso, fatto di amore e coraggio, che merita di arrivare ad un pubblico più vasto possibile nell'inno alla vita di cui si fa portavoce. E che sarà al cinema da giovedì 2 gennaio con i volti di Vittoria Puccini, Benedetta Porcaroli ed Edoardo Leo, e la regia di Francesco Amato. 

Al cinema '18 Regali', l'inno alla vita di Elisa Girotto: tutte le foto del film

La narrazione di '18 Regali', questo il titolo della pellicola, è quella della metabolizzazione di un lutto, che è al tempo stesso celebrazione della vita. Capace di racchiudere in sé i temi dell'amore, della perdita, del tempo che divide, del rapporto genitori e figli, che appartengono a chiunque. Perché l'amore di una madre come Elisa è stato in grado di non concentrarsi sul presente per proiettarsi nel futuro. Elisa non ci sarà quando la sua Anna si lancerà nel primo tuffo al corso di nuoto, non le sarà accanto mentre spegne le candeline sulla torta di compleanno, ma sarà con lei mentre punta il dito sul mappamondo per scegliere il luogo in cui posare il sacco a pelo che la madre le ha regalato per i 17 anni. Una freccia scagliata oltre il tempo tiranno, per spronare la bambina che si fa donna nella ricerca di se stessa, delle sua passioni, della costruzione di un percorso. E la magia del cinema consisterà proprio nel riuscire a far rincontrare le due donne. 

Mamma e figlia si rincontrano al cinema 

Qui parte l'esercizio di fantasia della sceneggiatura, che dà il via ad un incontro onirico e psicanalitico. E' il giorno del 18esimo compleanno di Anna e da scartare le rimane l'ultimo regalo, ma un desiderio di ribellione e il senso di vuoto la spingono a scappare dalla festa organizzata dal padre. Così si trova a vagare nella notte quando una macchina, non vedendola, la investe e lei finisce in coma. Al suo risveglio, Anna si ritrova faccia a faccia con la madre, ricevendo la possibilità di trascorrere del tempo con lei in un viaggio ricco di emozioni. Una dimensione metafisica, cui fa da contraltare la ricchezza di dettagli: niente di più concreto del momento in cui Benedetta Porcaroli immerge il viso nell'accappatoio della mamma per conoscerne il profumo, così perfetto da risultare quasi tangibile oltre la telecamera. 

Lo stile di Amato intende segnare lo spartiacque tra il sentimento reale e il pathos forzato, tra il racconto viscerale e quello spudoratamente sentimentale, "per non fare un film ricattatorio", precisa. Ed indaga senza ipocrisia anche l'altra faccia della medaglia, ovvero la possibilità che la bambina, una volta adolescente, viva i regali come una presenza ingombrante. "Elisa cercherà di darle un kit di sopravvivenza - dice Puccini - Ma poi starà ad Anna camminare con le sue gambe. Perché i figli sono altro da te. E questo va rispettato". Il set è una provincia operosa ed ideale al nucleo familiare, ma anonima e proprio per questo universale (Elisa viveva a Spresiano, in provincia di Treviso, ndr). 

18 Regali, il regista Francesco Amato: "Dedicato ad Anna, figlia di Elisa, perché possa immaginare la sua mamma" (VIDEOINTERVISTA)

Alessio Vincenzotto, marito di Elisa, contattato da produzioni di tutto il mondo: "La maternità di Elisa tra amore e malattia"

Le porte di casa Alessio Vincenzotto le ha aperte alla produzione dopo pochi mesi dalla scomparsa della moglie e, in particolare, dopo telefonate da produzioni di tutto il mondo. "In quel momento a tutto pensavo tranne che a fare un film sulla storia di Elisa", ammette. Ma a convincerlo è stata Luckyred e l'approccio registico di Amato. E così, attraverso documenti e ricordi, ha permesso di scoprire che Elisa non ha lasciato solo regali per Anna, ma anche lettere di grande potenza emotiva, che raccontano la volontà di misurarsi con il futuro a pochi giorni dalla morte consapevole. Tra gli aneddoti, uno che riguarda il Natale. Sapendo che il marito avrebbe posizionato l'albero nello spazio occupato da un mobile in salotto, la moglie vi ha lasciato un biglietto di auguri. "La bambina l'ha vissuta poco - racconta Alessio con gli occhi lucidi - Perché a 40 giorni dalla sua nascita eravamo già a Milano per le cure. Se l'è goduta di più quando, alla fine, le cure non servivano più e ha potuto dare sfogo a tutto il suo affetto". "Il suo cruccio più grande - prosegue - era che non avrebbe potuto fare la mamma come avrebbe voluto". 

18 Regali, Puccini e Porcaroli: "Elisa Girotto grandiosa nella sua semplicità" (VIDEOINTERVISTA)

Puccini in una delle sue prove migliori: "Il film mi ha aiutata ad elaborare la scomparsa di mia madre"

Impeccabile il lavoro di Edoardo Leo e Vittoria Puccini. Quest'ultima interprete di una delle sue prove più riuscite, con il suo fare dolce e pragmatico al tempo stesso, e con la sua voce roca, ricca di pathos e perentoria. Tenera e severa, insomma, come ogni mamma. Eloquente il suo rapporto per Alessio, presente in conferenza, con cui ha scambiato battute e sorrisi. "Siamo entrati in questa storia in punta di piedi, con enorme senso di responsabilità nei confronti di Elisa e dei suoi familiari, che ce l'hanno descritta come una donna semplice ma coraggiosissima - ha spiegato - Lavorare a questo film mi ha aiutata ad elaborare la scomparsa di mia madre". Scostante e ribelle come serve Porcaroli: "In fondo, forse, questo film non vuole insegnare niente a nessuno, se non ricordare con rispetto Elisa. E' la storia di persone meravigliosamente semplici". 

L'ultimo regalo alla piccola Anna lo fa proprio il regista Amato: "Forse un giorno - conclude - Anna, che oggi ha solo tre anni, vedrà questo film e, anche se non sarà la stessa cosa, percepirà l'abbraccio di sua madre". 

QUI IL TRAILER DEL FILM '18 REGALI'

In basso, una foto di Elisa Girotto (Crediti foto: Facebook)

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