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Sabato, 20 Aprile 2024
Film al Cinema

Pavarotti, la moglie Nicoletta commenta il film: "Gioia e malinconia, un vuoto mai colmato"

La seconda moglie del grande tenore ha espresso tutta la sua emozione in occasione della presentazione del documentario su Pavarotti alla Festa del Cinema di Roma

Alla Festa del Cinema di Roma in corso in questi giorni è stato presentato un film documentario su Luciano Pavarotti, indimenticabile tenore scomparso 12 anni fa. Un ritratto onesto, intimo, vero, quello diretto da Ron Howard, possibile soprattutto grazie alla disponibilità di tutta la famiglia, degli amici, dei colleghi che hanno conosciuto, accompagnato, amato Luciano Pavarotti nel corso di tutta la sua vita e anche di sua moglie Nicoletta Mantovani, intervistata da Francesca Demirgian per Roma Today.

Quali sono state le sensazioni che ha provato nel vedere il documentario su Luciano Pavarotti?

"Ho provato tantissime sensazioni, miste. Si passa dalla gioia ovviamente grande nel veder realizzato un bellissimo film su mio marito, alla malinconia nel vedere tutto quello che c'è stato e che non c'è più. Vedere che in fondo, nell'anima, quel buco non è stato mai colmato e poi, di nuovo, provare gioia nel rivedere ancora una volta il suo sorriso e per un attimo sentirlo vicino".

Aver contribuito in prima persona alla realizzazione del film, attraverso le sue testimonianze, il suo racconto, la sua stessa voce. Aver potuto raccontare alcuni dei momenti più importanti, non sempre semplici, vissuti con Pavarotti, nel film di Ron Howard, cosa ha rappresentato?

"Ritengo importantissima la scelta di Ron Howard di aver dato voce a Luciano e poi, non solo a me, ma a tutti coloro che lo hanno amato, alle persone che hanno attraversato la vita di Luciano, persone che gli sono state accanto, amici, colleghi. Ne è venuto fuori un ritratto vero, quello che anche Luciano avrebbe sempre voluto. Era una persona vera e Ron Howard è riuscito a raccontare questa autenticità in tutti i suoi aspetti".

Ci racconta il primo incontro con Ron Howard?

La prima volta ci siamo incontrati ai BAFTA, lui era lì per ricevere un premio e abbiamo pranzato insieme, c'è stato subito un grande feeling. E' una persona così gentile e così alla mano che per molti tratti mi ricorda Luciano. Molto disponibile, gentile, ho avuto subito la certezza di aver affidato la vita di mio marito alle mani giuste, perché - proprio come Luciano - Ron è un grande professionista, un grande regista, ma prima ancora un uomo speciale. La persona giusta per raccontare questa storia".

Leggi l’intervista completa su Roma Today

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