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Giovedì, 28 Marzo 2024
Film al Cinema

Scoppia il caso Polanski a Venezia, la regista Martel: "Non voglio alzarmi e applaudirlo"

E' polemica al Festival per la presenza in concorso del film del regista polacco su cui pende un mandato di cattura Usa per aver avuto un rapporto sessuale con una tredicenne

Neanche il tempo di aprire il sipario che a Venezia è già scoppiata la prima polemica. E' bufera al Lido per la presenza in concorso alla 76esima edizione della Mostra del film 'J'Accuse', firmato da Roman Polanski. A nulla sono servite le parole del direttore della kermesse, Alberto Barbera, che nei giorni scorsi ha spiegato di "separare l'uomo dall'artista e di giudicare un film solo sulla qualità dello stesso", principio per cui non ha avuto dubbi nell'includere il regista polacco nella selezione.

"Io non separo l'uomo dall'artista ma non è facile capire come raffrontarsi con chi ha già affrontato un processo" risponde Lucrecia Martel, presidente della giuria di Venezia 76. "Ammetto che la presenza del film di Polanski e le notizie sul suo passato mi hanno messo un po' a disagio - ha fatto sapere ancora la regista argentina, come riporta l'Adnkronos -. Ho cercato di documentarmi e ho trovato delle dichiarazioni in cui la vittima di Polanski diceva di ritenere il caso chiuso. Io non mi posso mettere al di sopra delle questioni giudiziarie e sono solidale con la vittima. Ho deciso che non parteciperò al gala per il film di Polanski perché io sono impegnata al fianco delle donne vittime di violenza in Argentina. Non voglio alzarmi in piedi e applaudirlo". 

La replica di Luca Barbareschi, coproduttore del film di Polanski

Alle parole di Martel ha replicato Luca Barbareschi, coproduttore del film si Polanki: "Dopo le dichiarazioni della presidente della giuria di Venezia 76, siamo preoccupati che il film di Polanski non venga giudicato serenamente. Stiamo valutando di ritirarlo dal concorso, a meno che non arrivino delle scuse ufficiali".

A stretto giro Martel è tornata sulla vicenda: "Ritengo che le mie parole stiano profondamente fraintese - ha dichiarato in una nota la presidente della giuria del Festival -. Poiché non separo l'opera dal suo autore e ho riconosciuto molta umanità nelle precedenti opere di Polanski, non sono in alcun modo contraria alla presenza del suo film in concorso. Non ho alcun pregiudizio nei confronti del film e naturalmente lo guarderò allo stesso modo di tutti gli altri film del concorso. Se avessi dei pregiudizi, mi dimetterei dal mio incarico di presidente della Giuria".

Quanto a Polanski, il regista non sarà al Lido perché su di lui pende un mandato di cattura Usa dopo la condanna per aver avuto nel 1977 un rapporto sessuale con una tredicenne con l'ausilio di sostanze stupefacenti e gli Usa potrebbero chiederne l'arresto e l'estradizione.

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