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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"L'acustica perfetta" di Daria Bignardi

L'autrice sfodera un inedito racconto a metà tra il romanzo di formazione e quello di indagine sui segreti inconfessabili che le persone si portano dentro, inaccessibili anche a chi le ama davvero e crede di conoscerle

Che cosa passa nella mente di un uomo quando dopo un decennio di matrimonio sua moglie all'improvviso abbandona lui e i loro tre figli per fugge senza dare più nessuna notizia di sè?

Ne "L'acustica perfetta", Daria Bignardi assume il punto di vista di Arno Cange, violoncellista della Scala, per descrivere lo smarrimento, l'ansia e l'incomprensione che attanagliano il protagonista quando, a pochi giorni dal Natale, la moglie Sara lo abbandona con un bigliettino.

Arno è buono, fedele, innamorato di Sara fin da quando erano ragazzi e passavano le estati serene a Marina di Pietrasanta; crede di conoscerla e dove intravede delle zone d'ombra preferisce non porsi domande, fidando solo sui propri sentimenti e sull'apparenza, fino a quando non è costretto a chiedersi: chi è Sara? chi è davvero la persona con la quale ha vissuto per tredici anni?

Le prime cinquanta pagine del romanzo, scritte benissimo, scorrono veloci ma fanno storcere un po' il naso: sembra una storia d'amore come tante, con un amore adolescenziale interrotto sul nascere e poi ripreso con la consapevolezza della maturità.

Ma improvvisamente arriva la sterzata, la Bignardi cambia registro e "L'acustica perfetta" si trasforma in un thriller, un inedito libro d'azione sui sentimenti sulle tracce della fuga disperata di Sara.

La ricerca della moglie fuggitiva coincide con la scoperta del suo passato, quel buco nero nel quale Sara non ha mai permesso ad Arno di guardare e al quale lui stesso non ha mai pensato seriamente, accontentandosi di avere Sara con sè.

Tra flashback, ricordi altrui, scampoli di vecchie lettere e email, Arno cerca di ricomporre il puzzle per ritrovare "davvero" Sara ma anche per capire meglio se stesso, in un viaggio che è insieme ricerca e formazione. Il finale è giustamente spiazzante ma al termine della lettura si rivela come l'unico davvero accettabile, perfettamente coerente con la narrazione.

Ha scelto la via più difficile, Daria Bignardi, calandosi nei panni del protagonista per raccontare "da uomo" che cosa significa perdere ogni certezza e ritrovarsi a guardare nel mistero dell'animo femminile, adeguando al nuovo personaggio il proprio stile di scrittura e concedendosi anche qualche "maschia" ruvidezza.

Piccola postilla: nessun libro si giudica dalla copertina, ma il paesaggio stilizzato a forma di violoncello disegnato da Franco Grazioli (come ricorda la stessa autrice) è meravigliosamente evocativo e non tradisce nemmeno una delle aspettative che può creare. 

L'AUTRICE
Daria Bignardi è nata a Ferrara. Giornalista, ha collaborato con molte testate e dal 1991 lavora per la televisione e la radio. Ha diretto il mensile “Donna”. È autrice e conduttrice del programma “Le invasioni barbariche” per La 7 e scrive su “Vanity Fair”. Il suo romanzo d’esordio, "Non vi lascerò orfani" (Mondadori 2009), ha vinto il premio Rapallo Carige, il premio Elsa Morante e il premio dei Librai Città di Padova, ed è stato tradotto in diverse lingue. Nel 2010 è uscito con Mondadori il romanzo "Un karma pesante".

SCHEDA

L'acustica perfetta
di Daria Bignardi
Mondadori, Milano 2012
pp. 200
cartaceo € 18
ebook € 9.90

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