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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cinema

Il Re è morto, viva il Re: la misteriosa morte di Elvis Presley

Da trentacinque anni si rincorrono voci e sospetti sulla morte del re del rock 'n' roll, mentre i fan si danno appuntamento a Memphis per ricordarlo

Trentacinque anni fa moriva Elvis Presley, il Re del rock 'n' roll.

Da allora, ogni anni, migliaia di fan si danno appuntamento a Graceland, l'immensa tenuta di Elvis a Memphis, nel Tennessee, per ricordarlo. Molti lo piangono, molti si interrogano sulle vere cause della morte, molti non si arrendono e sono convinti che il Re sia ancora vivo e che quel 16 agosto 1977 sia stata solo una messa in scena.

La morte di Elvis è un po' il Codice da Vinci del rock 'n' roll: tanti indizi, tante coincidenze, tanta fantasia, paranoie e dietrologie.

Luana Giacovelli su La Stampa ha messo in fila tutte le stranezze della vicenda: perché sulla lapide della tomba del cantante c'è scritto "Elvis Aaron Presley" quando il suo secondo nome era Aron? Perché la firma sul certificato di morte è stata scritta dalla stessa mano che firmava gli autografi e scriveva le lettere di Elvis? Perché la bara con il corpo pesava solo 90 kg quando Elvis alla morte ne pesava 120? Perché nessun medico rilasciò una dichiarazione ufficiale sulle cause della morte?

C'è chi giura che Elvis non sia morto e che quello sepolto nella bara (e fotografato prima che questa venisse chiusa) fosse solo una statua di cera.

Agli "avvistamenti di Elvis Presley" è dedicata una pagina su Wikipedia, riportando anche un eventuale rapimento da parti degli extratterestri. I media non si sono lasciati sfuggire un'occasione così, e da quel giorno, dai riferimenti più o meno ironici al cinema ("Men in Black", "Coffe and Cigarettes", "Hot Shots!", "La morte ti fa bella", e il nostro Carlo Verdone con "Gallo Cedrone", con il protagonista convinto di essere il figlio naturale di Elvis the Pelvis) alla televisione ("I Simpsons", "How I Meet Your Mother" e, naturalmente, "X Files", con Fox Mulder che commenta: "Solo una persona è riuscita a fingere la propria morte con successo: Elvis) alla letteratura (Stephen King nomina Elvis sindaco di un'immaginaria cittadina dell'Oregon nel racconto "E hanno una band dell'altro mondo" nella raccolta "Incubi e deliri", mentre in "Guida galattica per gli autostoppisti" Douglas Adams fa acquistare una navicella usata al protagonista da un misterioso Re, ossia Elvis in persona) alla musica ("Calling Elvis" dei Dire Straits, con un fan che non si arrende all'evidenza e chiama al telefono il suo mito convinto che sia ancora vivo).

Ma c'è anche chi giura e spergiura che Elvis sia davvero morto, idolo di una nuova religione che raccoglie adepti e mistici, con tanto di reliquie e miracoli.

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