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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fabio e Mingo contro 'Striscia': "Indagini falsate, condizionati testimoni"

Nel corso di una conferenza stampa, gli ex inviati del tg satirico hanno denunciato presunte pressioni avvenute durante le deposizioni in difesa di Mediaset e Striscia La Notizia

Era il 24 aprile del 2015 quando il Gabibbo annunciò ai telespettatori di 'Striscia la notizia' la sospensione degli storici inviati Fabio e Mingo dalla trasmissione.

La vicenda è finita in tribunale e oggi la coppia ha convocato una conferenza stampa per chiarire alcuni aspetti dell'inchiesta e rivelarne le novità.

"Ci sono state denunce reciproche. Abbiamo sempre sostenuto che tutti i servizi rappresentavano dei fatti effettivamente verificatesi; in alcuni casi è capitato che - in accordo con la produzione - ci fosse una rappresentazione scenica di fatti veri" ha detto il legale Fabio Verile nel corso dell'incontro riportato da TvBlog: "Molti dei soggetti ascoltati dalla procura di Bari hanno avvicinato Fabio e Mingo per riferire di aver deposto in un clima di terrore e di soggezione. In particolare il più stretto collaboratore della dottoressa Ginefra, titolare delle indagini, Gianluca De Stefano (agente di Polizia giudiziaria), ha ascoltato testimoni che hanno riferito di cose molto gravi che si sono verificate".

L'avvocato ha poi letto quanto i soggetti ascoltati in Procura avrebbero riferito a proposito delle parole che De Stefano avrebbe rivolto loro ("Guarda che ti stai mettendo contro Mediaset, ti stai mettendo contro un colosso, finisci in galera. Ti rendi conto di quello che stai dicendo, non ti conviene dire queste cose. Senti a me, non dire queste cose, tutti gli altri che ho interrogato hanno detto cose diverse da quelle che stai dicendo. Adesso me le dici in un'altra maniera, è meglio per te") e sulle indagini ha affermato che "ci sono elevate possibilità siano state falsate".

Il legale di Fabio e Mingo, che ha annunciato una denuncia presso la Procura, ha inoltre precisato come non sussisterebbe l'accusa da parte di Striscia di aver inventato i servizi realizzati.

La parola poi è passata ai diretti interessati, i quali hanno confessato di essere rimasti disorientati dall'atteggiamento della redazione che avrebbe deciso di comportarsi con loro in maniera molto diversa dalla linea scelta per altri casi in cui erano rimasti coinvolti altri personaggi come Luca Abete o Ezio Greggio: "Ammettiamo che abbiamo commesso qualche errore – ma non lo abbiamo fatto. Ma perché Ricci non ci ha difeso? Perché ha difeso Greggio per il caso di Guardia di Finanza, perché ha difeso Luca Abete dopo il cui servizio un padre di famiglia si è suicidato e noi no? Loro sono stati protetti, Fabio e Mingo no. Due pesi e due misure. Stiamo parlando di gag comiche!".
 

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