Gianni Morandi: “Non ho votato, qui in Emilia siamo tanti più a sinistra di Renzi”

Sulla sua fanpage da un milione di fan, Gianni Morandi scrive e mostra quasi tutto di sè, dal suo lavoro fino ai momenti più quotidiani. Ma di politica non ne parla mai.

Sono anni che l'eterno ragazzo, figlio di un ciabattino di Monghidoro che lo ha cresciuto a pane e "L'Unità", non fa sentire la propria opinione in merito ma ora, dopo le elezioni di domenica scorsa in Emilia Romagna, Morandi ha svelato, in una lunga intervista a La Stampa, di essere di non essere andato a votare, per la prima volta in vita sua .

"Un mese prima delle elezioni è successo lo scandalo in Regione. Sembrava che a casa nostra non succedessero queste cose, invece anche loro hanno messo le mani nella marmellata. Ecco, io sono uno di quel 63 per cento che non è andato a votare: ma forse anche perché davo per scontato l'esito, pensavo che alla fine Boncaccini avrebbe vinto e forse non c'era bisogno di grande sostegno".

La delusione è tanta ed è un Morandi amaro quello che dice: "Non so se è Renzi che non ha portato la gente a votare, però in Emilia c'è uno zoccolo duro che sta un po' più a sinistra di lui". E fra di loro c'è anche lui. "Se ci fosse stato Matteo Renzi leader di un partito negli anni Cinquanta, io e mio papà forse l'avremmo visto come un rivale politico".

La politica a sinistra è molto cambiata, suggerisce Marinella Venegoni. Morandi risponde: "Nella mia vita ho fatto un’excursus ben lungo. Da Togliatti, che mi fa sempre pensare a mio padre quand’ero bambino, a Berlinguer che è stata l’ultima grande figura del partito, uno veramente meraviglioso, serio, sobrio, da classe dirigente... E poi, c’era sempre Andreotti: ci ho convissuto per 45 anni. Lui era ministro e io cantavo a Canzonissima, lui era primo ministro e io continuavo a cantare..."